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Approvato dalla Conferenza Unificata Stato-regioni il registro unico dei controlli ispettivi per le aziende agricole

Il 7 Maggio 2015 la Conferenza Unificata Stato – Regioni ha approvato il decreto ministeriale che istituisce il Registro unico dei controlli ispettivi (RUCI) a carico delle aziende agricole, previsto, come si ricorderà, dal Decreto Campolibero.
I “paletti” introdotti “con apposita legge” dai nostri politici per contrastare i controlli ispettivi  a tutela dei consumatori, che nella fantasia dei nostri legislatori farebbero perdere intere giornate di lavoro agli agricoltori, a discapito della loro produttività, sono finalmente realtà.

Sul sito del Ministero delle Politiche Agricole il Ministro Maurizio Martina, forse contagiato dall’ottimismo irreale che regna nella nostra classe politica che, come tutti sappiamo, riesce a trasformare in successi tutte le tematiche che affronta, addirittura gongola per il risultato ottenuto!
Di fronte a noi comuni mortali, che magari espletiamo controlli a tutela dei consumatori da decenni sapendo esattamente i tempi (e i disagi) che questi comportano, le affermazioni del Ministro, riportate sul sito istituzionale, lasciano a dir poco senza parole!

Il Ministro infatti ha dichiarato:
“Evitare la duplicazione dei controlli nelle aziende e rendere più efficiente il lavoro degli organismi che svolgono le verifiche. Sono questi i principali obiettivi che il Registro unico dei controlli che ci consentirà di ottenere, raggiungendo un risultato atteso dalla imprese da troppi anni. Semplificare è un imperativo per consentire al settore agricolo di essere più competitivo, senza abbassare la guardia sulla necessità di tutela, che anzi con questo strumento rafforziamo. Ringrazio le Regioni per il contribuito determinante che hanno dato nell’approvazione di questo strumento che rappresenta una delle azioni strategiche del provvedimento Campolibero”.

Ma andiamo ad analizzare quello che ha affermato.

Un Ministro che è convinto che il settore agricolo diventa più competitivo perché ci sono meno controlli a tutela dei consumatori, fa come minimo pensare male riguardo alla sua competenza e alla conoscenza del settore economico che dice di rappresentare.
Meno controlli vuol dire – solo – meno tutele per i consumatori… e basta! Non vuol dire altro!
Il Ruci è, ad avviso di chi scrive, solo l’ennesima trovata elettorale, per capirci come gli 80 euro dati ai lavoratori in occasione delle Elezioni Europee e ripresi poi dal Fisco, nell’80% dei casi, con il conguaglio di fine anno!
E’ fumo gettato negli occhi dei cittadini disattenti che, non seguendo la politica, pensano che questo Governo stia facendo grandi cose per il Paese!

La competività del settore agricolo non si rilancia limitando i controlli ma operando politicamente per impedire, ad esempio, che tra qualche mese i nostri mercati vengano invasi dalle schifezze alimentari americane, vendute a bassissimo prezzo nei nostri supermercati, a discapito dei nostri prodotti agricoli di qualità, grazie al Ttip (trattato di libero scambio tra Europa e USA) che il nostro bravo Renzi sta appoggiando a spada tratta all’insaputa di tutti!
Il Ttip sarà l’ennesima conquista, l’ennesima vittoria del Governo Renzi, …con l’immancabile e malcelata fregatura dietro che, come ho avuto modo di scrivere, gli italiani pagheranno in termini di occupazione e di salute.

…Ma torniamo al Registro unico dei controlli ispettivi a carico delle aziende agricole (RUCI).

Secondo il Ministero il RUCI è uno strumento di supporto alle amministrazioni pubbliche per effettuare i controlli di propria competenza e per una più razionale programmazione degli stessi, ferma restando l’attuazione dei controlli straordinari ed urgenti. Questo archivio informatico contiene per ogni controllo: data; anno di riferimento; ente competente; ente esecutore; nominativo del controllore; impresa agricola controllata; settore; tipologia; documentazione controllata o riproduzione elettronica dei verbali; esiti; estremi dei verbali o riproduzione elettronica dei verbali.

Nel RUCI affluiscono i dati concernenti i controlli effettuati da parte di organi di polizia, organi di vigilanza, organismi pagatori, nonché da organismi privati autorizzati allo svolgimento di controlli a carico delle imprese agricole.

Come se la burocrazia non bastasse, è stato previsto che i Registri unici di controllo istituiti dalle regioni e il RUCI nazionale condividono le informazioni in maniera costante e con stretto coordinamento!

Dal punto di vista operativo, il pubblico funzionario, prima di effettuare una nuova ispezione, verifica attraverso il RUCI gli esiti dei controlli precedenti al fine di evitare sovrapposizioni e di intralciare l’esercizio dell’attività d’impresa.

…Pensar male è peccato, ma quasi sempre ci si azzecca!… Considerando la carenza cronica del personale ispettivo degli organi addetti al controllo, è da dire che con il RUCI la burocrazia viene come minimo triplicata a discapito delle ispezioni. Sicuramente il Ministro non riuscirà con questo provvedimento a rilanciare l’agricoltura ma centrerà l’obiettivo di ingessare (finalmente!) gli organi addetti al controllo!

…Ci aveva provato (inutilmente) il Governo Berlusconi che con una norma (per fortuna non portata a termine) voleva limitare i controlli commerciali e ci è riuscito il Governo Renzi!

Se queste sono le tanto decantate innovazioni del Governo Renzi… c’è da sperare che non acceleri ulteriormente!

Piero Nuciari

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