Carabinieri del NAS e le Guardie di Sanità equiparati ai Tecnici della Prevenzione delle ASL
Con Decreto 3 Novembre 2011, avente come oggetto: “Modifica del decreto 27 luglio 2000, recante «Equipollenza di diplomi e attestati, al diploma universitario di tecnico della prevenzione dell’ambiente e luoghi di lavoro, ai fini dell’esercizio professionale e dell’accesso alla formazione post-base», il Ministero della Salute ha equiparato i Carabinieri del Nas e le Guardie di Sanità ai Tecnici della Prevenzione delle ASL.
L’articolo 1 del Decreto, composto di due soli articoli, stabilisce infatti che: “[omissis] Nella Sezione B della tabella di cui al decreto ministeriale 27 luglio 2000, recante «Equipollenza di diplomi e attestati al diploma universitario di tecnico della prevenzione dell’ambiente e luoghi di lavoro, ai fini dell’esercizio professionale e dell’accesso alla formazione post-base», sono aggiunti i seguenti titoli:
Guardia di sanità – decreto del Presidente della Repubblica 20 dicembre 1979, n. 761;
Personale dell’ex-Comando antidroga e dell’ex-Comando antisofisticazioni e sanità transitato nel Comando Carabinieri per la tutela della salute, con il grado minimo di brigadiere.”
In sintesi i Carabinieri del NAS e le Guardie di Sanità ora possiedono per legge le stesse competenze dei Tecnici della Prevenzione delle ASL (profilo sancito dal DM 58/1997) e sono divenuti a tutti gli effetti “Professionisti Sanitari” con possibilità di esprimere pareri e valutazioni sanitarie.
Due figure per anni divise, ora finalmente unite, con lo stesso profilo professionale per meglio tutelare la salute pubblica.
Mentre il lettore conoscerà sicuramente i NAS per l’importante ruolo che rivestono in campo nazionale per la sicurezza alimentare, con molta probabilità non avrà mai sentito parlare delle “Guardie di Sanità”.
Queste figure professionali, in base alle informazioni fornite dal collega, esperto del settore, Dott. Giovanni Rossi, responsabile del sito www.ispettorimicologici.it e autore del libro “Un secolo di vigilanza sugli alimenti”, sono i colleghi che lavorano attualmente presso gli USMAF per conto del Ministero della Salute.
Scrive il Dott. Rossi: “[omissis] Sino all’unità d’Italia le competenze dei pubblici funzionari che si occupavano della vigilanza in materia di sanità riguardavano essenzialmente: la polizia annonaria, la vigilanza sull’igiene degli alimenti e delle bevande, l’osservanza delle disposizioni d’igiene pubblica, le condizioni del suolo e dell’abitato.
Con il Regno d’Italia queste diverse funzioni verranno disciplinate da appositi regolamenti che definirono tre principali figure dell’agente di vigilanza:- Vigile Sanitario Comunale (1890);- Guardie di Sanità (1907) ;- Vigile Sanitario Provinciale (1934).
Dalla mia ricerca storica da cui poi è nato il mio libro (un secolo di vigilanza sugli alimenti) anche la Vs figura deriva dal Vigile Sanitario Comunale e quindi avrebbe tutti i diritti all’equipollenza al TDP.”
Una considerazione
La notizia dell’equiparazione dei NAS e delle “Guardie di Sanità” ai Tecnici della Prevenzione delle ASL è importante perché costituisce il primo passo per un coordinamento locale e nazionale tra i diversi attori della prevenzione nel campo della sicurezza alimentare.
Finalmente si è aperta una strada che porterà, si spera, ad una sinergia di interventi tra le varie forze in campo che quotidianamente lavorano per la tutela della salute dei consumatori.
Ci auguriamo che in futuro il Ministero si accorga anche della necessità di una collaborazione con le Polizia Locali, presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, disciplinando per legge la collaborazione di queste ultime con i TDP delle ASL, i Nas e tutte le altre figure professionali che si occupano quotidianamente di controlli igienici nel settore alimentare, nell’esclusivo interesse dei consumatori.
Piero Nuciari
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