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Ci siamo salvati dalle aranciate senza arance

Come anticipato dalle dichiarazioni del Ministro Zaia, la Commissione politiche europee della Camera dei Deputati ha approvato l’emendamento soppressivo, all’interno del disegno di legge comunitaria, dell’articolo 21 che abrogava la legge n. 286 del 3 aprile 1961, riguardante il requisito minimo di percentuale del 12% di succo d’arancia per produrre aranciata.

Il cosiddetto “emendamento Casoli” che avrebbe rappresentato, di fatto, il via libera a una riduzione del contenuto di frutta in tali bevande è stato abrogato anche in considerazione del fatto che attualmente non esiste alcuna norma europea che imponga al nostro Paese di abolire la percentuale minima del 12% in queste bevande, prevista dalla normativa nazionale.

Come ricorderete il Ministro Zaia aveva pubblicamente espresso il proprio parere contrario all’emendamento del senatore Casoli e aveva anticipato che avrebbe fatto di tutto per l’abrogazione del famigerato art. 21 della “Comunitaria”.

Una volta tanto possiamo affermare che i politici hanno fatto gli interessi dei cittadini.
Era infatti inaccettabile oltre che ingannevole consentire la commercializzazione di bevande con il colore o il profumo di agrumi senza alcun contenuto di frutta, quando ogni anno in Italia vengono mandate al macero tonnellate di agrumi per mantenere alti i prezzi.
Un provvedimento di questo genere, avrebbe inoltre arrecato un danno alle produzioni ortofrutticole nazionali, in particolare del Mezzogiorno, a cui sarebbe venuto a mancare un importante sbocco di mercato, specie in un momento di crisi come questo.

Circa il Senatore Casoli e diversi altri politici della Calabria , Sicilia, Puglia e Campania che al Senato avevano fortemente appoggiato l’articolo 21 della Comunitaria, non è dato sapere quali motivazioni li hanno spinti a perorare questa causa.
Per chi segue quotidianamente la politica attraverso i vari media, per non subirla sulla propria  pelle per disinformazione, dà sicuramente fastidio constatare con quanta leggerezza i nostri politici agiscono anche in settori in cui c’è di mezzo la salute dei cittadini.
E la cosa che sicuramente dà più fastidio è che (statene certi)  alle prossime consultazioni politiche o amministrative, molti di loro verranno a cercarci dichiarandosi nostri amici, interessati al nostro lavoro e alla nostra terra se … verranno eletti, ovviamente (e naturalmente) con il nostro voto. Busseranno alle nostre case, ci abbracceranno con passione, si professeranno nostri fraterni amici di infanzia, spolverando magari origini e parentele accomunanti e risalenti quasi ad Adamo ed Eva, pur di strapparci la promessa che li voteremo.
E forse noi, italiani brava gente,  ma dalla memoria corta,  li voteremo nuovamente.

Piero Nuciari

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