Dal 4 Gennaio 2022, i tatuaggi potranno essere realizzati solo in bianco e nero
Il 4 Gennaio 2022, per gli amanti dei tatuaggi colorati, sarà un brutto giorno perché scomparirà il colore.
A partire da questa data, con l’entrata in vigore della versione aggiornata Regolamento UE denominato “Reach”( il registro per la valutazione e l’autorizzazione delle sostanze chimiche) , punto 75, allegato 12, non potranno più essere usati per i tatuaggi i colori: giallo, rosso, arancione.
Non potranno più essere fatte sfumature in marroncino o in altri colori.
Potranno essere usati esclusivamente i colori bianco e nero.
Questo fino a quando non verrà trovato un valido sostituto dell’isoprapanolo.
Il motivo è semplice: i colori bianco e nero non contengono l’isopropanolo, un ingrediente che si aggiunge al colore per sterilizzarlo, e che la Ue ha vietato.
E’ bene evidenziare che non si tratta di un ritiro dal mercato perché pericoloso (per cui chi si è tatuato con i colori può stare comunque tranquillo), ma di una restrizione, visto che sono stati aggiornati i limiti di alcune sostanze per evitare reazioni allergiche o altri effetti a lungo termine.
In pratica il provvedimento serve solo per aumentare la sicurezza dei prodotti utilizzati.
I potenziali pericoli di un tatuaggio
Premesso che chi vuole iniziare questa attività deve obbligatoriamente frequentare dei corsi regionali di circa 600 ore, fare stage ed altro, al fine di avere una preparazione anche a livello igienico, esistono comunque pericoli che è bene non sottovalutare.
Dal sito Epicentro dell’Istituto Superiore di sanità:
“I possibili rischi per la salute associati al tatuaggio e trucco permanente (Permanent Make Up, PMU) possono essere causati dalla contaminazione microbiologica, dalla presenza di sostanze chimiche pericolose negli inchiostri o dalle procedure stesse, quando non vengono eseguite da professionisti preparati, in adeguate condizioni igieniche e in strutture idonee. È fondamentale che, oltre a rispettare le norme di carattere igienico sanitario e di sicurezza relative all’ambiente di lavoro, venga posta massima attenzione alle modalità di esecuzione e alla sicurezza dei materiali e dei colori utilizzati, nonché alla preparazione, all’esperienza e all’abilità del tatuatore.
Con la procedura del tatuaggio viene lesa la barriera cutanea e la ferita può anche essere soggetta a infezione, in particolare se non vengono rispettate raccomandazioni appropriate sull’igiene e l’aftercare.
L’esecuzione del tatuaggio e del trucco permanente possono dar luogo a 3 potenziali origini di infezioni. In primo luogo, i patogeni possono proliferare per vari motivi: l’inchiostro del tatuaggio può essere contaminato già nella fase di produzione o successivamente, una volta che la bottiglia è stata aperta e utilizzata senza rispettare le norme standard di asepsi. In secondo luogo, la contaminazione potrebbe verificarsi in caso di condizioni igieniche inadeguate al momento del tatuaggio o di utilizzo improprio, come l’uso dello stesso ago o contenitore d’inchiostro per clienti successivi senza una corretta sterilizzazione. I batteri residenziali possono entrare nella pelle durante la procedura di esecuzione del tatuaggio, anche in caso di disinfezione inadeguata dell’area della pelle da tatuare. In terzo luogo, durante il processo di guarigione del tessuto cutaneo lesionato dopo il tatuaggio, i soggetti tatuati spesso avvertono prurito e bruciore e, grattandosi, rischiano di inoculare i microrganismi, infettando la zona tatuata.
In generale, possono esserci complicanze infettive, non infettive, acute e croniche. Le reazioni avverse del tatuaggio possono iniziare presto, subito dopo la procedura del tatuaggio, o possono verificarsi in seguito, anche mesi e anni dopo.
Gli effetti avversi possono essere suddivisi nelle seguenti categorie:
- infezioni batteriche e virali
- infiammazioni asettiche acute
- reazioni allergiche da ipersensibilità o di tipo autoimmune:
- reazioni allergiche
- dermatosi sottostanti, riattivate dal tatuaggio.
Altri effetti che si possono riscontrare sono:
- disordini della pigmentazione
- lesioni di nervi con conseguente alterazione della sensibilità o della motricità locale
- possibile insorgenza di tumori
- interferenza tra diagnosi e trattamento. [omissis]”
Come è possibile vedere non è tutto oro quello che luccica. I pericoli ci sono e reali.
Tuttavia possiamo dire che il rapporto pericolo/sicurezza è inversamente proporzionale.
Infatti, più aumenta la professionalità e la competenza del tatuatore, quindi la sicurezza, meno pericoli corrono i clienti.
Personalmente mi è capitato la scorsa estate di accompagnare una persona a tatuarsi un braccio presso un tatuatore affermato.
Anche se personalmente, i tatuaggi preferisco solo guardarli e, sicuramente non li farei mai, devo dire in tutta onestà di essere rimasto impressionato dalla professionalità e dalle regole igieniche rispettate. Io che sono abituato al rispetto dell’igiene alimentare, sono rimasto veramente colpito dal loro modo di operare, come sono rimasto sorpreso dalla chilometrica fila del registro degli appuntamenti. Sono artigiani (io li chiamerei artisti!) che lavorano veramente tanto.
Per il settore, che in Italia produce un indotto di circa mezzo miliardo di euro, il Regolamento Reach sarà un problema molto grosso.
Comunque i tatuatori già stanno correndo ai ripari annunciando che da Gennaio usciranno in Italia nuovi colori, decisamente più sicuri, visto che i produttori ci stanno lavorando da circa un anno.
Alla fine, nonostante il regolamento, per i patiti del tatuaggio le cose cambieranno poco o niente.
Magari si arriverà a copiare le sostanze naturali utilizzate dai popoli primitivi dell’amazzonia o di altri Paesi.
Sicuramente il genio italico vincerà anche questa volta.
Occorre solo attendere pochissimo tempo!
Piero Nuciari
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