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Direttiva Bolkestein: vecchie licenze ambulanti archiviate, per le nuove un bando nel 2017 – Il documento unitario delle Regioni e Province Autonome in materia di procedure di selezione per l’assegnazione di posteggi

Come ormai noto da tempo, da maggio 2017 tutte le licenze dei commercianti ambulanti verranno archiviate e rimesse a bando.
Questa è la decisione del Governo italiano che ha recepito e ampliato la direttiva europea “Bolkstein” che, come si ricorderà, prevede che  tutto ciò che è sul suolo pubblico o sul demanio dovrà essere messo a bando e non potrà essere rinnovato automaticamente.

Forse per apparire la prima della classe, per eccesso di zelo o non so che, l’Italia, unica in Europa, ha inserito anche gli ambulanti  che per questo sono da tempo  sul piede di guerra.
Per le previsioni della legge, l’ennesima a favore delle lobbies, il bando che verrà preparato nel mese di Ottobre sarà aperto anche alle multinazionali.

E’ bene ricordare che la direttiva Bolkestein giaceva nei cassetti del Parlamento italiano dal 2006, ma solo nel 2009  è stata  portata alla luce ed è stata recepita nel 2010, con la legge 59.

Per i comuni la strada è  letteralmente in salita, visto che la norma non prevede alcun privilegio sull’assegnazione del posto per l’intestatario uscente: non conta nè l’anzianità, nè la professionalità.

La direttiva Bolkestein che dovrebbe regolare il mercato comune interno rischia, invece, di creare grossi problemi agli ambulanti italiani anche in termini di certezze.

Siamo già a Settembre e la scadenza del 2017, per applicare i nuovi criteri per il rilascio delle concessioni delle aree pubbliche, si sta avvicinando, inesorabile, a grandi passi, visto che sono previste due scadenze: il 7 Maggio 2017 e il 4 Luglio 2017.

In queste due date dovrebbe scadere il periodo transitorio fissato dalla prima Intesa raggiunta il 5 Luglio 2012, in sede di Conferenza Unificata Stato-Regioni e Stato-Città e Autonomie locali, che, come si ricorderà, aveva lo scopo di applicare uniformemente sul territorio nazionale quanto deciso in conformità alla normativa europea riguardo i seguenti punti fondamentali:

1) la durata minima e massima delle concessioni;

2) i criteri di priorità che dovevano essere applicati nelle selezioni per l’assegnazione dei posteggi nei mercati;

3) i criteri per la concessione dei posteggi pluriennali nelle fiere;

4) i criteri per la concessione dei posteggi nei mercati o fiere di nuova istituzione;

5) disposizioni in caso il prestatore partecipante alla selezione sia proveniente da uno Stato dell’UE;

6) disposizioni per le “spunte”;

7) il numero massimo di posteggi assegnabili a un medesimo soggetto nella medesima area mercatale;

8) disposizioni relative al periodo transitorio.

In ordine di tempo, il 24 Marzo 2016 è stato approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome un “Documento unitario recante i criteri da applicare alle procedure di selezione per l’assegnazione di aree pubbliche ai fini dell’esercizio di attività artigianali, di somministrazione di alimenti e bevande e di rivendita di quotidiani e periodici, assunto in recepimento dell’intesa del 5 luglio 2012“.

Successivamente, nella conferenza delle Regioni del 3 agosto 2016, è stato approvato un nuovo documento unitario concernente le ”Linee applicative dell’intesa della conferenza unificata del 5 luglio 2012 in materia di procedure di selezione per l’assegnazione di posteggi su aree pubbliche” e i relativi fac-simile dei bandi collegati.

Considerate le prossime scadenze fissate dall’Intesa sancita il 5 luglio 2012 in sede di Conferenza Unificata, la Conferenza delle Regioni e Province autonome ha fornito ai Comuni e agli Operatori di commercio su aree pubbliche le linee interpretative e applicative di alcuni contenuti dell’Intesa che presentano particolari criticità.

Con il  documento si è inteso chiarire alcune criticità contenute nell’Intesa del 5 luglio 2012, al fine di garantire un’applicazione omogenea a livello nazionale delle procedure per l’assegnazione dei posteggi in concessione.

Ancora una volta l’Italia, o meglio, gli italiani, hanno pagato a caro prezzo l’appartenenza incondizionata del nostro Paese alla UE, senza avere, in realtà, nulla in cambio.
Analizzando la situazione, (perdonate la battuta!) sembra che il nostro amato Paese sia finito in un grande mercato dove tutti i settori portanti della nostra economia (ma proprio tutti!), vengono ceduti in saldo al miglior offerente… le lobbies!

Piero Nuciari

Per scaricare il testo del documento clicca qui.

 

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