E’ stata pubblicata la nuova edizione del libro “Un secolo di Vigilanza sugli alimenti” del Dott. Giovanni Rossi
E’ da poco disponibile la seconda edizione, riveduta ed ampliata, del libro scritto dal Dr. Giovanni Rossi:“Un secolo di vigilanza sugli alimenti. Dal Vigile Sanitario al Tecnico della prevenzione” edita da Photocity Edizioni.
In questi giorno lo sto leggendo con molto interesse e consiglio a tutti coloro che si occupano di controlli commerciali e igienico annonari di farlo, perché consente di avere una visione “complessiva” delle origini dei controlli igienico annonari, come sono nati, come erano gestiti (un tempo) dai vigili urbani… le vecchie guardie comunali, di come sono stati successivamente affidati alle nuove figure dei vigili sanitari, fino ad arrivare, nel corso degli anni, alle figure specializzate denominate “Tecnici della prevenzione”.
Leggendolo è possibile apprendere che la necessità di vigilare e ispezionare gli alimenti per contrastare le frodi alimentari e assicurare la salubrità delle derrate alimentari ha origini molto antiche, che risalgono addirittura all’antica Grecia, dove nell’agorà d’Atene e del Pireo erano presenti degli ispettori denominati ”agoranomi” che vigilavano le merci e gli alimenti. Nell’antica Roma l’imperatore Augusto istituì il Praefectus annonae, preposto al rifornimento di grano, che assieme al Praefectus urbis e al Praefectus vigilium svolgevano anche funzioni di polizia sanitaria.
Il controllo igienico annonario venne anche garantito nel Regno di Napoli, in quello di Sicilia e presso la Repubblica di Venezia, che aveva istituito la figura dei “Guardiani di sanità”.
Verso la metà del Cinquecento, sempre a Venezia nacque la figura del “Fante di sanità” con il compito di sovrintendere alle operazioni di disinfezione delle case e delle merci in caso di epidemie.
Andando avanti nei secoli, troviamo a fine settecento, a Firenze, la figura dei “grascieri”, ossia funzionari della “grascia”, una magistratura speciale addetta all’approvvigionamento degli alimenti e della vigilanza sui mercati, al controllo delle frodi e della salubrità degli alimenti.
Questi pubblici ufficiali avevano la facoltà di distruggere alimenti che risultavano avariati nel corso delle loro ispezioni presso i mercati, inoltre marcavano con bollo le carni per la vendita.
Figure che controllavano la sanità alimentare erano presenti anche nel Regno del Lombardo Veneto, nel regno delle due Sicilie e in tutti gli altri stati del periodo, a testimonianza di come i governanti di allora fossero coscienti dell’importanza del rispetto dell’igiene alimentare per la salute dei cittadini.
In sintesi il filo conduttore del libro è l’evoluzione della figura del Vigile Sanitario dalla sua nascita ad oggi, ripercorrendo la storia della sanità pubblica dal Regno d’Italia alla Repubblica, le battaglie contro i sofisticatori, le emergenze sanitarie e i disastri ambientali.
Questa nuova edizione nasce da documenti eccezionali del tutto inediti e per tanto tempo ignorati, in particolare su alcune inchieste scottanti dei cosiddetti “pretori d’assalto” affidate ai Vigili Sanitari negli anni Settanta dal caso “Coca Cola” al colorante rosso amaranto (E 123).
Indagini che fecero tremare per la prima volta i potenti dell’economia e i politici dell’epoca, molti anni primi delle inchieste di “mani pulite”.
L’opera affronta poi gli intrecci perversi tra politica, affari e massoneria deviata che ha portato negli anni Ottanta a depotenziare l’attività ispettiva con lo sciolglimento del corpo dei Vigili sanitari e il loro trasferimento nelle USL.
A seguito di tale manovra i Vigili sanitari persero nell’arco di pochi anni la loro identità e autonomia a causa della lottizzazione delle USL, della voracità dei politici della Prima Repubblica che mal sopportavano l’opera del personale ispettivo nel contrasto delle frodi alimentari, nei traffici illeciti dei rifiuti e di farmaci.
Pochi sono a conoscenza che all’epoca furono numerosi i tentativi per limitare a questo personale la qualifica di ufficiale di PG, con l’evidente scopo di “tagliare” il filo diretto che li collegava alla magistratura.
Evidentemente ai politici di allora faceva comodo non avere problemi da queste figure professionali che se se avessero avuto una definizione giuridica più chiara, avrebbero potuto creare non pochi problemi ai loro intrallazzi.
L’evoluzione della figura del vigile sanitario ha termine verso la metà degli anni novanta, quando, grazie alla lotta di pochi ma agguerriti componenti di questa categoria, venne istituito il nuovo profilo del tecnico della Prevenzione che tutti noi conosciamo.
”Un secolo di Vigilanza sugli Alimenti” è un libro che vale la pena di leggere, perché fa capire a tutti coloro che si occupano di controlli commerciali e igienico annonari, da dove si proviene, dove si sta andando e qual è il filo conduttore che ha unito nella storia tutti coloro che si sono occupati e si occupano di controlli annonari e igienico alimentari: la tutela della salute dei cittadini.
Piero Nuciari
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