Ecco le prime norme europee sulle biciclette
Sono state recentemente pubblicate dall’UNI le prime quattro norme europee sulle biciclette, riguardanti i requisiti di sicurezza e prestazione per la progettazione, l’assemblaggio e le prove di questi mezzi di locomozione. Nonostante la carenza di una vera politica europea di supporto alla mobilità, queste nuove norme rappresentano comunque una grande innovazione per il settore, contrassegnato da decenni di anarchia e di assoluta assenza di regole europee comuni.
Le quattro norme sono:
UNI EN 14764 à“Biciclette da città e da trekking – Requisiti di sicurezza e metodi di prova” UNI EN 14765 à“Biciclette da ragazzo – Requisiti di sicurezza e metodi di prova” UNI EN 14766 à“Mountain bike – Requisiti di sicurezza e metodi di prova”
UNI EN 14781 à“Biciclette da corsa – Requisiti di sicurezza e metodi di prova”
E’ inutile dire che l’Italia, leader di mercato per le biciclette di alta gamma, ha fatto la parte del leone durante tutto l’iter che ha portato alla definizione delle suddette norme tecniche europee.
Grazie alla sua delegazione di esperti e alla propria capacità diplomatica, è stato infatti possibile, per i funzionari del nostro Paese, superare l’iniziale sbarramento posto da Paesi come Francia e Germania che, disponendo già di norme tecniche nazionali, intendevano difendere le proprie posizioni.
Le nuove norme rappresentano – di fatto – una vera e propria rivoluzione per il settore, visto che sono destinate a sostituire tutte le vecchie normative nazionali in materia di biciclette, esistenti nei vari Paesi europei; inoltre esse forniscono un valido supporto alla protezione dei consumatori visto che prevedono requisiti e metodi di prova di livello elevato, al di sotto dei quali non sarà più possibile andare.
Alcuni esempi:
– prestazioni frenanti delle biciclette
da ora in poi, i fabbricanti dovranno fare in modo che una bici da corsa che viaggia alla velocità
di 25 km/h su terreno asciutto, dovrà avere uno spazio di frenata massimo di 6 metri;
nel caso invece che il fondo sia bagnato ed il mezzo viaggi a circa 16 km/h, lo spazio di frenata
dovrà essere al massimo di 5 metri.
– Integrità strutturale di telai e forcelle
dovranno essere rispettati i parametri fissati dalle norme ed effettuati i rilievi tecnici in maniera
standardizzata (rilevamenti su strada e fuori strada seguiti da prove di laboratorio).
In base ai nuovi criteri, tutte le realtà produttive europee dovranno effettuare identici metodi di prova, che riguarderanno prove di resistenza di tipo statico, dinamico, di resistenza a fatica, etc.
Merito degli Italiani, leader indiscussi nel settore delle biciclette da corsa, è stato quello di studiare i parametri di sicurezza di questa particolare tipologia di bici – dove le esigenze di leggerezza non sempre risultano compatibili con le caratteristiche di sicurezza – individuando i valori limite da applicare alle prove su questi prodotti.
L’ultima nota importante da evidenziare, riguarda la marcatura del prodotto.
E’ stato infatti stabilito che le biciclette “a norma” dovranno riprodurre – in punti visibili e in maniera indelebile – il numero della norma europea di riferimento, il nome del fabbricante o del responsabile della distribuzione, il numero di fabbricazione del telaio e, ai fini della compatibilità dei componenti, la misura dei cerchi e dei pneumatici oltre alla pressione di gonfiamento e le caratteristiche del cerchio stesso. |
Le norme sopra descritte entreranno definitivamente in vigore, a livello europeo, dopo un periodo transitorio, deciso all’unanimità, durante il quale sarà possibile utilizzare sia le norme tecniche pre-esistenti sia le nuove norme europee.
Tale periodo, iniziato a Maggio 2006, avrà termine a Novembre 2006.
Dal mese successivo, quindi, il consumatore potrà acquistare una bicicletta, non più come avviene ora “a scatola chiusa”, ma con la garanzia – scritta – del prodotto di qualità.
Piero Nuciari
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