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Esteso il registro pubblico delle opposizioni ai numeri dei cellulari

In genere chiamano nelle ore dei pasti principali, il numero chiamante appare sempre oscurato e la voce sembra sempre la stessa.

Sono gli addetti dei call center che, giustamente, stanno lavorando cercando di piazzare qualche affare, qualche abbonamento, oppure, semplicemente, di convincere l’utente a cambiare gestore telefonico.

Spesso ci siamo chiesti come avranno fatto ad arrivare a noi, a trovare il nostro numero di cellulare, come faranno a rintracciarci nuovamente qualche  giorno dopo, proponendoci un contratto, questa volta con un gestore telefonico differente.

E’ un mistero che nessun consumatore, penso, riuscirà mai a risolvere!

Sta di fatto che se all’inizio uno risponde con educazione, poi,  alla fine, la maleducazione emerge anche dai caratteri più miti, visto che la pazienza, a seguito delle insistenze degli operatori, arriva velocemente al capolinea!

La buona notizia è che in data 20 gennaio 2022 il Consiglio dei ministri ha approvato la riforma del registro pubblico delle opposizioni al telemarketing selvaggio, che semplifica le procedure che permettono ai cittadini di revocare i consensi alle chiamate promozionali o all’invio di materiale pubblicitario indesiderato, estendendone l’applicazione anche ai cellulari oltre che ai numeri telefonici fissi e alla posta cartacea.

Il provvedimento che disciplinerà il Registro delle opposizioni, già attivo da anni per i numeri fissi, verrà tra poco formalizzato in un DPR e conseguentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Dopo un tempo tecnico di circa 120 giorni, diventerà definitivamente operativo e tutti coloro che non vorranno più essere disturbati da promotori finanziari, compagnie telefoniche o altro, potranno gratuitamente inserire il proprio numero.

Quello che non è però chiaro è il motivo per il quale sia stata riproposta nuovamente la possibilità di iscrizione del numero del cellulare, quanto era già possibile farlo dal 2018.
Infatti sulla Gazzetta Ufficiale n. 28 del 3 febbraio 2018, era stata pubblicata la Legge 11 gennaio 2018, n. 5, avente come oggetto: “Nuove disposizioni in materia di iscrizione e funzionamento del registro delle opposizioni e istituzione di prefissi nazionali per le chiamate telefoniche a scopo statistico, promozionale e di ricerche di mercato”.

La legge (in vigore dal 4 febbraio 2018) introduceva importanti novità in materia di iscrizione e di funzionamento del Registro pubblico delle opposizioni, istituito con il D.P.R. 7 settembre 2010, n. 178 e in funzione dal 1° febbraio 2011.
La differenza o le novità potremo conoscerle solo quando il provvedimento verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Per ora non è possibile reperire il testo definitivo.

Iscrizione al Registro pubblico delle opposizioni

Per iscriversi al Registro Pubblico delle opposizioni si può compilare un modulo elettronico collegandosi alla pagina www.registrodelleopposizioni.it.
In alternativa si potrà registrare il proprio numero di telefono chiamando il numero verde 800.265.265. O inviando una e-mail con il modulo di iscrizione all’indirizzo iscrizione@registrodelleopposizioni.it.

I vantaggi dell’iscrizione

Una volta che si iscrive, l’operatore di telemarketing sarà tenuto a verificare i dati presenti negli elenchi telefonici pubblici.
Questo prima di chiamare e assicurarsi che non vi sia opposizione.

Nota: Con l’iscrizione al registro si  intenderanno revocati tutti i consensi precedentemente  espressi,  con  qualsiasi forma o mezzo e a qualsiasi soggetto, che autorizzavano il  trattamento delle proprie  numerazioni  telefoniche  fisse  o  mobili  effettuato per fini di pubblicità’ o di vendita ovvero per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale. Sarà inoltre automaticamente  revocato  l’uso   delle   numerazioni telefoniche cedute a terzi dal titolare del  trattamento  sulla  base dei consensi precedentemente rilasciati.

Le sanzioni previste
I contravventori andranno incontro a sanzioni fino a 20 milioni di euro o per le imprese fino al 4% del fatturato totale annuo dell’esercizio precedente.

Piero Nuciari

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