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Gli additivi alimentari

Con i tempi che corrono ( sarebbe meglio dire “con le contraffazioni che corrono!”) e con le trasmissioni televisive come “Occhio alla spesa” ed altre, che quotidianamente istruiscono i consumatori su come evitare truffe e raggiri da parte dei commercianti, ormai possiamo dire che il cittadino ha imparato come si legge l’etichetta di un prodotto alimentare.

Ha sicuramente imparato anche ad avere un occhio di riguardo nei confronti delle…preposizioni perché quando si fa la spesa, anche la grammatica è importante!
Per un problema “di sopravvivenza”  e, soprattutto, per non essere messo quotidianamente alla berlina dai commercianti furbi, il consumatore ha imparato a distinguere i “tranelli” delle varie  diciture con le quali vengono presentati determinati prodotti alimentari.
Tutti noi ormai sappiamo che, ad esempio, quando troviamo scritto “gnocchi di patate”; le patate sono effettivamente l’ingrediente principale, mentre se la scritta riporta “gnocchi con patate”: è molto probabile che al primo posto troveremo farina di grano tenero, e poi, se siamo fortunati, le patate… e che, quindi, il prodotto è da evitare perché scadente.

Gli unici ingredienti dove a mio avviso il consumatore può trovarsi ancora in difficoltà, a causa di una normativa nazionale e europea ancora poco chiara, sono gli additivi utilizzati.

In genere vengono inseriti in fondo all’elenco degli ingredienti con sigle che iniziano con la lettera “E” seguita da un numero e sono classificati a seconda della funzione che svolgono nell’alimento (antiossidante, antimicrobica, etc).

Spesso viene spontaneo chiedersi cosa sono in realtà e, soprattutto, a cosa servono e se sono pericolosi per la salute.
Gli additivi alimentari sono sostanze che vengono aggiunte al cibo per conservarlo e/o presentarlo meglio cambiandone il colore o il gusto.
Anche se nessuno ne parla, molti additivi non sono innocui, non sono propriamente degli ingredienti e non hanno alcun valore nutrizionale.

La lettera “E” indica che l’additivo in questione è riconosciuto e permesso in tutti i paesi dell’Unione Europea.
Il numero che segue ne definisce la categoria; ad esempio E1…= colorante, E3… = antiossidante.

Nello specifico:

  • Coloranti (da E100 ad E199)
  • Conservanti (da E200 ad E299) il loro fine è quello di rallentare il deterioramento del cibo causato da: batteri, lieviti e muffe.
  • Antiossidanti (da E300 ad E322) evitano il processo di ossidazione nell’alimento.
  • Correttori di acidità (da E325 ad E385)
  • Addensanti, emulsionanti e stabilizzanti (da E400 ad E495)

·         Aromatizzanti (danno agli alimenti determinati odori e sapori). La legge italiana prevede la loro indicazione in etichetta in modo generico come aromi.

Gli aromi a loro volta si dividono in:

aromi naturali
sono estratti direttamente medianti opportuni procedimenti fisici (compresa la distillazione e l’estrazione con solventi), oppure con procedimenti enzimatici o microbiologici, a partire da una materia di origine vegetale o animale allo stato naturale;

aromi natural-identici
vengono ottenuti per sintesi chimica o isolati con procedimenti chimici, ma sono chimicamente identici alle sostanze naturalmente presenti in natura;

aromi artificiali
queste sostanze sono prodotti chimici di sintesi, normalmente assenti negli alimenti naturali, ma capaci però di riprodurne le caratteristiche al gusto e all’olfatto. Tutte le sostanze che rientrano in questo gruppo devono essere approvate dal Ministero della Sanità.

Come è possibile constatare, senza addentrarci oltre, gli additivi alimentari sono una vera e propria giungla dove anche gli addetti ai lavori, spesso, hanno anche loro  serie difficoltà di orientamento.

Gli additivi vengono usati dai produttori o dai grossisti per conservare meglio gli alimenti, per aumentare la loro durata e freschezza, per avere in sintesi un maggiore utile con il loro commercio.
Ancora una volta la posta in gioco è la salute dei consumatori che viene confrontata sul piatto della bilancia con il profitto economico.

Spesso i danni causati sull’organismo umano da queste sostanze sono sottaciuti dai media sia per connivenza che per ignoranza.

Se infatti si andassero ad analizzare le statistiche dell’aumento “esponenziale” dei casi di cancro in Europa e nel nostro Paese,  delle malattie autoimmuni che 30-40 anni fa erano quasi sconosciute, dei malanni che affliggono i nostri anziani e delle allergie di varia natura che colpiscono i nostri figli, sicuramente pochi esperti assolverebbero gli additivi alimentari.
A titolo di curiosità riporto una tabella con elencati tutti gli additivi alimentari che vengono utilizzati nei supermercati per i prodotti ortofrutticoli di IV° e V° gamma.

E’ un elenco impressionante che sicuramente vi farà pensare ogni volta che vi recherete al supermercato…

Leggendolo avrete sicuramente una motivazione in più per preferire la famosa spesa “a km zero” dei mercati contadini, i famosi farmer’s market che da qualche anno stanno sorgendo in tutta Italia.
Questi mercati non sono solo un’occasione di risparmio, ma anche un modo per nutrirsi ancora in maniera naturale (o quasi).

Piero Nuciari

elenco_additivi-ammessi-su-ortofrutticoli-freschi.pdf

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