I casinò negli alberghi a 5 stelle
Negli giorni scorsi parecchi giornali hanno riportato la notizia della proposta dell’On. Brambilla di aprire casinò negli alberghi a 5 stelle, ufficialmente per rilanciare il turismo, in pratica, come tutti avranno sicuramente capito, per fare cassa.
L’argomento dei casinò esula dalla materie trattate sul mio blog, ma vale tuttavia la pena di aprire una parentesi perché è importante rendersi conto della portata di quanto proposto dal Ministro.
Nelle leggi Finanziarie degli ultimi 5 – 6 anni, abbiamo assistito alla sistematica modifica dell’art. 110 TULPS ed abbiamo visto come le slot machine siano state liberalizzate presso i pubblici esercizi: lo Stato che dovrebbe tutelare la famiglia si è trasformato in biscazziere per fare cassa.
Se da un lato possiamo essere contenti, con i tempi che corrono, che l’attuale Governo anziché tassare le fasce deboli, riesca a “mandare avanti la baracca” con questa finanza “ creativa”, dall’altro, come agenti di polizia giudiziaria, non possiamo non condannare questa scelta di sfruttare la debolezza delle persone per avere consistenti entrate.
Negli ultimi anni, nella cittadina dove lavoro, diverse famiglie si sono rovinate economicamente giocandosi i risparmi sulle slot machine; la piaga non è solo italiana perché anche parecchi extracomunitari sono stati contagiati dalla febbre del gioco.
Qualche giorno fa mi raccontava un barista che alcuni giorni prima un cinese aveva giocato con le micidiali macchinette fino all’orario di chiusura del pubblico esercizio senza vincere.
Aveva poi dormito in macchina per poter ricominciare la partita il giorno dopo per primo, per avere la possibilità di una vincita che gli avrebbe consentito di recuperare parte del denaro giocato.
Io stesso sono stato più volte avvicinato da madri di famiglia che raccontavano di come i propri mariti aspettassero il giorno di paga per recarsi subito al bar e tentare la fortuna.
Famiglie distrutte, economicamente e moralmente.
E tutto questo, paradossalmente, grazie allo Stato!
L’art. 31 della Costituzione Italiana stabilisce che “La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.
Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.”
Leggendo questo articolo scritto da politici ben più lungimiranti degli attuali, rimane difficile non confrontare lo spessore umano e la carica ideale dei Padri fondatori della nostra Repubblica, con i politici di oggi, di tutti gli schieramenti, che attualmente ci governano.
Se esistesse una macchina del tempo, tutti noi sceglieremmo sicuramente di tornare indietro!
Ma cosa propone, in sintesi, l’On. Brambilla?
” Case da gioco in tutti i comuni d’Italia, aperte negli alberghi di lusso. Almeno a 5 stelle. È quanto prevede il decreto legge del ministro del Turismo Brambilla sul rilancio dell’immagine del “Sistema Italia”. Un’idea che secondo il ministro aumenterebbe la capacità attrattiva delle strutture alberghiere di lusso, portandola al livello di quella degli altri Paesi europei. E legando i casinò agli alberghi se ne impedirà la proliferazione incontrollata.” Fonte: http://city.corriere.it
Con tutto il rispetto per l’Onorevole Brambilla, per rilanciare il turismo, a mio modesto avviso, basterebbe solo coordinare le strutture turistiche e ricettive delle varie regioni italiane, impedendo che ogni anno vengano aumentati indiscriminatamente e senza ragione i prezzi, creando organismi di controllo veramente funzionanti che impediscano che i turisti vengano letteralmente impallinati dal ristoratore di turno (come è avvenuto a Roma la scorsa estate a due turisti giapponesi che sicuramente non torneranno più nel nostro Paese!), favorendo inoltre una politica fiscale equa nei confronti degli operatori del settore.
La scorsa estate il Governo ha riaperto il portale www.italia.it che dovrebbe essere il “biglietto da visita” del nostro Paese riguardo al turismo.
Come si ricorderà questo sito era stato inizialmente realizzato dal Governo Prodi, era costato un’enormità, e poi era stato chiuso.
All’epoca parecchi esperti informatici avevano evidenziato lo sperpero di denaro pubblico per la sua realizzazione; il Governo Berlusconi lo ha “rivisitato e ristrutturato” ed ora, pur con parecchi limiti, fa mostra di sé su internet, per chi riesce a trovarlo…
Mi si passi l’ironia, ma dopo aver speso quell’enormità di denaro pubblico per la sua realizzazione, appare alquanto strano che nessuno si sia preoccupato di posizionarlo ai primi posti dei motori di ricerca, tramite esperti SEO oppure con l’economicissimo servizio Adwords di Google (i links sponsorizzati che si vedono a destra e che costano in media solamente 0,010 cent a click)!
In pratica è come se il Ministero che si occupa di turismo avesse acquistato una Ferrari per tenerla in garage!
Allora tornando all’On. Brambilla, per rilanciare il turismo in Italia forse sarebbe meglio, prima di creare nuove “occasioni” di rovina per le famiglie, di far funzionare veramente quello che già abbiamo.
Se lo scopo è solo quello di rilanciare il turismo e non quello di fare cassa, come sostengono i maligni, si otterrebbero sicuramente gli stessi effetti di ritorno economico senza vedere altre famiglie sul lastrico a causa della febbre del gioco.
Piero Nuciari
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