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Il Decreto Sviluppo del Governo Monti ha soppresso l’AAMS

Tra le tante novità del “Decreto Sviluppo” del Governo Monti, che dovrà essere convertito in legge, spicca la soppressione dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato e dell’Agenzia del territorio, le cui funzioni sono state trasferite rispettivamente all’Agenzia delle Dogane, che da ora in poi si chiamerà “Agenzia delle dogane e dei monopoli”, ed all’ Agenzia delle Entrate.

Più che soppressione sarebbe più corretto dire “accorpamento”, visto che le dotazioni organiche delle Agenzie incorporanti sono provvisoriamente incrementate di un numero pari alle unità di personale di ruolo trasferite, in servizio presso gli enti soppressi, che manterranno l’inquadramento previdenziale di provenienza ed il trattamento economico fondamentale e accessorio.

Se il decreto verrà trasformato in legge senza modifiche, le Agenzie incorporanti eserciteranno i compiti e le funzioni facenti capo agli enti soppressi con le articolazioni amministrative individuate mediante le ordinarie misure di definizione del relativo assetto organizzativo.

Per garantire la continuità dei compiti fino ad ora espletati dalle Agenzie soppresse, sia l’Agenzia delle Entrate che quella delle Dogane istituiranno un posto di Vice-direttore per i compiti di indirizzo e coordinamento delle funzioni riconducibili all’area di attività delle Amministrazioni soppresse.
In decreto, inoltre, prevede che per garantire la continuità dei controlli sul territorio nazionale già devoluti all’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli dovrà stipulare un’apposita convenzione, non onerosa, con la Guardia di Finanza.
E’ da evidenziare che fino al perfezionamento della riorganizzazione degli enti accorpanti, le attività facenti capo agli enti accorpati continuerà ad essere esercitata presso le sedi e gli uffici già a tal fine utilizzati.Altra importante novità introdotta dal Decreto Monti, è quella prevista dall’articolo 43, avente come oggetto: “Potere sanzionatorio in materia di Made in Italy”, con il quale viene chiarito che per le violazioni alla suddetta legge, l’autorità competente a ricevere il rapporto ai fini dell’irrogazione delle sanzioni pecuniarie amministrative, è la Camera di Commercio industria artigianato ed agricoltura territorialmente competente.

Alcune considerazioni

Da qualche tempo sembra che accorpare gli enti pubblici sia divenuto lo sport nazionale.
Il più delle volte, però, accorpare non è sinonimo di risparmio, visto che non vi è riduzione di personale, né dei lauti compensi dei dirigenti.
Spesso gli accorpamenti o le soppressioni solo una manovra politica per gettare fumo negli occhi dei cittadini, ai quali vengono illustrati, a giustificazione, fantomatici risparmi che mai ci saranno.
L’accorpamento dell’AAMS, ad esempio, considerato il delicato ruolo svolto da questa Agenzia nel campo dei giochi e delle scommesse che fruttano ogni anno poco meno di 100 miliardi di euro, comporterà sicuramente solo la creazione di una nuova struttura elefantiaca, più burocratizzata (e, quindi, meno efficiente) che di diverso dalla precedente avrà solo il nome.
Cosa ci guadagnano i cittadini in tutto questo?
Sicuramente poco o niente, come del resto è stato per tutte le norme “sfornate” dal Governo Monti dalla data del suo insediamento.
Chi ha avuto la pazienza di leggere, articolo per articolo, tutti i decreti che avrebbero dovuto salvare l’Italia, avrà sicuramente notato che molto spesso in vari settori è stato volutamente alzato un “polverone”, complici i media,  per distogliere l’attenzione sul vero scopo di quelle norme, soprattutto quando introducevano novità indigeste alla maggioranza dei cittadini.

Ho avuto modo di leggere le 188 pagine del Decreto Sviluppo e debbo dire, con tutta sincerità, che non mi ha assolutamente entusiasmato.
Ancora una volta non sono stati affrontati i problemi reali del Paese, ancora una volta si è voluto illudere i cittadini che il “Governo tecnino” sta facendo qualcosa per l’Italia…
Qualcosa lo starà sicuramente facendo, ma sicuramente non nell’interesse degli italiani!

Piero Nuciari

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