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Istituito il registro unico dei controlli ispettivi (RUCI) per le imprese agricole: l’ennesimo passo in avanti della burocrazia italiana

Come il lettore ricorderà, il 7 Maggio scorso la Conferenza Unificata Stato – Regioni aveva approvato il decreto ministeriale che istituisce il Registro unico dei controlli ispettivi (RUCI) a carico delle aziende agricole, previsto, come si ricorderà, dal Decreto Campolibero.
A seguito dell’approvazione, i “paletti” introdotti “con apposita legge” dai nostri politici per contrastare i controlli ispettivi  a tutela dei consumatori, che nella fantasia dei nostri legislatori farebbero perdere intere giornate di lavoro agli agricoltori, a discapito della loro produttività, sono divenuti realtà.
Si era in attesa dell’ultimo tassello, ovvero della pubblicazione del Decreto sulla gazzetta Ufficiale delle Repubblica.
Inutile nascondere che l’insolito ritardo aveva ingenerato in tutti noi, che abbiamo a cuore la tutela dei consumatori, la speranza che il RUCI finisse nel dimenticatoio, come tante iniziative del nostro Governo.

La cosa invece è andata avanti e sulla Gazzetta Ufficiale n. 252 del 29 Ottobre 2015, è stato pubblicato il decreto 22 luglio 2015, con il quale è stato istituito presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il registro unico dei controlli ispettivi (RUCI) sulle imprese agricole, integrato nell’anagrafe nazionale delle aziende agricole attraverso il SIAN.

Nel RUCI, come spiegavo nel mio precedente articolo, dovranno affluire i dati concernenti i controlli effettuati, da parte di organi di polizia e dai competenti organi di vigilanza e di controllo e degli organismi pagatori, nonchè da organismi privati autorizzati dalle vigenti disposizioni allo svolgimento di compiti di controllo a carico delle imprese agricole.

I registri unici di controllo istituiti dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano o dagli  organismi pagatori alimenteranno il RUCI con le informazioni in essi contenute.

E’ da evidenziare che il RUCI alimenta i registri unici dei controlli regionali ove istituiti.

Da ora in poi il pubblico funzionario incaricato dell’esercizio dei controlli ispettivi potrà verificare, attraverso il RUCI, le informazioni pertinenti e non eccedenti riconducibili alla propria competenza, al fine di evitare duplicazioni e sovrapposizioni nei procedimenti di controllo e di recare il minore intralcio all’esercizio dell’attività d’impresa.

In sintesi quello che non è riuscito al Governo Berlusconi che, come si ricorderà, tentò di bloccare i controlli commerciali con un’apposita legge, è riuscito perfettamente al Governo Renzi, grazie a una classe politica composta da nominati ai quali, sicuramente, non stanno a cuore gli interessi dei consumatori.

Da ora in poi avremo commercianti di serie A e di serie B: i primi (le imprese agricole) in caso di violazioni avranno la semplice diffida, i secondi, i commercianti tradizionali, subiranno sanzioni.

I primi, una volta controllati dagli organi preposti, diverranno praticamente intoccabili per mesi, grazie al RUCI, i secondi, invece, potranno essere controllati continuamente, come in precedenza.

Tutto questo in barba dell’articolo 3 della Costituzione, che testualmente recita:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Per l’ennesima volta, adottando questa disparità di trattamento, i nostri Governanti (Presidente della Repubblica compreso!) ci stanno dimostrando che nel nostro Paese non esiste lo Stato di Diritto, che la Legge non è uguale per tutti e che la Costituzione viene violata quotidianamente anche da chi, istituzionalmente, dovrebbe garantirne il rispetto.

Nella situazione drammatica che il nostro Paese sta vivendo, dove politici non eletti si arrogano  il diritto di modificare a loro piacimento la Costituzione, la legge elettorale e altre norme fondamentali dello Stato, al fine di preservare i loro privilegi e quelli delle lobbies che rappresentano, rimane molto attuale la famosa frase di Giolitti: “Per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano”!

Piero Nuciari

Allegato:
Il testo del Decreto 22 Luglio 2015

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