La Commissione Europea ha aperto un sito internet che cataloga e segnala i prodotti ritirati dal mercato per la loro pericolosità
L’apertura del mercato globale, che ha consentito la circolazione di grandi quantità di merci provenienti da diversi paesi, ha consentito anche la commercializzazione, molto spesso incontrollata, di prodotti d’uso comune, di qualità scadente, come asciugacapelli, forbici, giocattoli, piccoli elettrodomestici provienienti da paesi asiatici e dalla Cina.
Prima che il mercato europeo fosse invaso da questo materiale, il consumatore poteva acquistare con una certa sicurezza i prodotti di uso comune, conformi a certe prescrizioni progettuali e costruttive tali da renderli sicuri nel loro impiego.
Non a caso quelli di produzione europea rispondono alle varie norme di sicurezza, peraltro in continua evoluzione e perfezionamento, a differenza di quelli di provenienza asiatica realizzati, molto spesso, con sostanze tossiche o, addirittura, cancerogene.
Il legislatore europeo, con le normative emanate nel corso degli anni, ha voluto tutelare in particolare la salute e la sicurezza dei bambini, fissando delle regole precise da rispettare per la fabbricazione dei giocattoli e degli altri oggetti destinati a minori, al fine di evitare danni o lesioni durante la manipolazione o l’uso .
L’ultima arrivata è la direttiva 2005/84/CE, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 27 dicembre scorso, che pone fine a un lungo periodo di ricerche e di test sull’uso degli ftalati
che tra le sostanze pericolose occupano un posto particolare. Essi sono utilizzati come plastificanti del PVC, per ammorbidire la gomma utilizzata per la produzione di articoli per l’infanzia: giocattoli, succhiotti, prodotti per favorire la dentizione, ciucci, ecc.
In base alle approfondite ricerche effettuate dai laboratori chimici incaricati, la pericolosità degli ftalati risiede nei tempi e nei modi del loro rilascio in conseguenza del normale utilizzo del prodotto (per esempio nella normale attività di suzione dei neonati).
Dalle ricerche effettuate, si è giunti alla conclusione che le sostanze DEHP (ftalato di-bis etilesile), DBP (ftalato di dibutile), BBP (ftalato di butilbenzile) non possono essere utilizzate in concentrazioni superiori allo 0,1% della massa del materiale plastificato nei giocattoli e negli articoli di puericultura (quindi i prodotti che presentano una concentrazione di tali sostanze superiore allo 0,1%, non possono essere immessi sul mercato).
Per gli ftalati DINP (ftalato di diisononile), DIDP (ftalato di diisodecile) e DNOP (ftalato di diottile) valgono le stesse restrizioni, ma solo se utilizzati in giocattoli e articoli di puericultura “che possono essere messi in bocca dai bambini”.
Un altro settore in cui si sta intervenendo – a livello europeo – per tutelare la sicurezza dei cittadini, è quello che riguarda il materiale elettrico (materiale elettrico e piccoli elettrodomestici).
Nonostante che i vari prodotti smerciati riportino vaghi marchi CE, si viene a conoscenza quasi quotidianamente di organi addetti ai controlli che effettuano sequestri di merce non in regola con le più elementari norme di sicurezza. Anche se sui vari mezzi di informazione vengono evidenziati i pericoli insiti nell’utilizzo di questa merce, a volte è molto difficile resistere alla tentazione di acquistare un prodotto ad un prezzo molto inferiore a quello di mercato.
In sostanza quando si acquistano oggetti o prodotti destinati ai bambini, oppure prodotti casalinghi come piccoli elettrodomestici , potenzialmente assai pericolosi , occorre scegliere marche note e oggetti certificati con i vari marchi Cei, Tuv, Tco, etc. per non avere brutte sorprese in termini di sicurezza propria e dei propri cari.
Recentemente sono apparsi sul mercato anche cosmetici a basso prezzo, con nomi di fantasia, di produzione cinese. E’ inutile dire, senza creare eccessivi allarmismi, che potrebbero essere potenzialmente pericolosi visto che non vengono rese note le sostanze di cui sono composti .
Per ovviare a queste problematiche e per consentire alle forze dell’ordine dei vari Stati dell’Unione Europea, di conoscere in tempo se un elettrodomestico, un cosmetico o un altro prodotto è più o meno pericoloso per la salute e/o l’incolumità pubblica, recentemente la Commissione Europea ha aperto un sito internet che cataloga e segnala i prodotti ritirati dal mercato per la loro pericolosità. Al fine di evitare eccessivi entusiasmi in chi legge, si evidenzia che tale sito web è uno strumento di prevenzione utile anche se non ancora completamente esaustivo.
Piero Nuciari
Il sito della Commissione Europea: http://europa.eu.int/comm/dgs/health_consumer/dyna/rapex/create_rapex.cfm?rx_id=25
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