La contraffazione dell’olio extravergine di oliva. Più semplice di quanto pensiate!
La contraffazione dell’olio di oliva sta diventando una piaga a livello nazionale. Negli ultimi anni sono rimasti coinvolti anche marchi molto conosciuti.
E’ un business da paura, superiore a quello della droga!
In questo video viene spiegato quanto sia facile contraffare un litro di olio di semi per farlo diventare olio extravergine di oliva.
Come potrete vedere è una procedura semplicissima che costa letteralmente quattro soldi!
Una procedura che danneggia l’olio Made in Italy, le tasche dei consumatori e, soprattutto, la loro salute.
Viene spontaneo chiedersi come mai le Autorità preposte non operino prelievi su base mensile , a campione, nei supermercati.
Eppure stroncare questo commercio sarebbe molto semplice.
Immaginate I Carabinieri Nas, i Carabinieri della Forestale, i tecnici della prevenzione e la Polizia Locale che iniziano a fare a tappeto questo genere di controlli.
Sarebbe la fine della contraffazione alimentare in Italia!
E allora perché questi controlli non si fanno?
E’ una bella domanda! Non si fanno perché non si ha interesse a farli, perché manca la formazione, perché (relativamente alla Polizia Locale) si preferisce utilizzare la PL per fare cassa con gli autovelox… e basta!
Quanti corsi di formazione in materia annonaria vengono fatti ogni anno in Italia?
Vi rispondo subito e con certezza: nemmeno uno!
L’annona è una materia che ormai il 90% della Polizia Locale conosce solo per sentito dire.
Eppure sarebbe semplice formare il personale: basterebbe solo un po’ di volontà politica e il desiderio di tornare a dare un importante servizio alla cittadinanza.
Sì, “tornare a dare”, perché anni fa, parecchi anni fa, i controlli annonari facevano parte di una delle principali incombenze degli allora Vigili Urbani.
Questo genere di controlli era molto comune.
Dalle mie parti, le Marche, mi ricordo che attorno agli anni 80/90 quasi tutti i comuni avevano personale che si occupava di questo genere di controlli volti a tutelare i consumatori.
Relativamente alle altre Forze dell’Ordine, i prelievi a campione su base mensile non vengono effettuati probabilmente perché si attendono ordini dall’Alto… ordini che, evidentemente, non arrivano mai!
…Eppure, se la memoria non mi inganna, mi sembra che l’articolo 55 del Codice di Procedura Penale stabilisca che: “1. La polizia giudiziaria deve, anche di propria iniziativa, prendere notizia dei reati, impedire che vengano portati a conseguenze ulteriori, ricercarne gli autori, compiere gli atti necessari per assicurare le fonti di prova e raccogliere quant’altro possa servire per l’applicazione della legge penale.[omissis]”.
Vendere olio di oliva taroccato configura il reato di Frode il commercio, articolo 515 CP.
A questo punto la domanda è: Perché le Forze dell’Ordine (Nas, Forestali, TdP, Polizia Locale, etc) non procedono a questi controlli stabilmente e di propria iniziativa?
…Basterebbe molto poco per stroncare questo commercio!
Occorrerebbe solo effettuare prelievi esclusivamente nei supermercati e negli hard discount per poi risalite ai grossisti e ai produttori.
…Esattamente l’opposto di quello che, saltuariamente, è stato fatto negli ultimi anni.
Piero Nuciari
Fonte del video: Gruppo telegram “Buffonate di Stato”
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