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La farina di grillo entra ufficialmente negli alimenti italiani

Nell’ultimo anno i politici capitanati dalla Meloni hanno gridato ai quattro venti che prima vengono gli italiani, le loro famiglie e che il loro obiettivo era quello di curare gli interessi economici del nostro Paese.
In questo ultimo anno, tutti ormai hanno notato una qualità della Meloni, ovvero la coerenza.
Infatti non ha mantenuto nemmeno una delle promesse fatte in campagna elettorale. Nemmeno Una!
Siamo passati dal regalare 74 miliardi di euro (per la verità insieme a Draghi!) agli ucraini per le armi a tassare i pannolini e, addirittura, i seggiolini per le auto portando l’IVA dal 5% al 22%!
La sorpresa di Capodanno ha però superato ogni aspettativa: sulla Gazzetta Ufficiale del 29 Dicembre hanno pubblicato la norma (sarebbe il caso di dire “le norme” visto che per ogni insetto hanno redatto un decreto) che autorizza in Italia l’uso della farina dei seguenti insetti:  grillo (Acheta domesticus), larve di Tenebrio molitor (larva della farina), Locusta migratoria,  larve di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore).
Non si è preferito aspettare, come avrebbe voluto il buon senso,  che fosse risolta la problematica relativa alla sicurezza di queste farine sorta in fase di approvazione del regolamento Europeo; il nostro Governo ha scelto la via più breve come se la sicurezza e la salute dei cittadini valesse di meno rispetto al business che gira attorno a queste farine provenienti in prevalenza dai paesi asiatici.

Ne avevo già parlato in un precedente articolo del  10 gennaio scorso. Un articolo che ha suscitato parecchio interesse visto che lo hanno letto 38.775 persone!

Come si ricorderà, il 3 gennaio 2023 l’UE aveva autorizzato l’entrata e l’immissione in commercio di polvere parzialmente sgrassata di grilli domestici  (Acheta domesticus) e degli altri insetti da inserire nei cibi.

Il via libera era stato previsto dal Regolamento di esecuzione Ue 2023/5 della Commissione del 3 gennaio 2023, pubblicato previo parere favorevole dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) richiesto da Bruxelles a luglio 2020.

La commercializzazione di insetti a scopo alimentare è resa possibile in Europa dall’entrata in vigore dal primo gennaio 2018 del regolamento Ue sui “novel food”, che permette di riconoscere gli insetti interi sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da Paesi terzi.  Al momento la Ue ha già autorizzato per la vendita, come cibo da portare in tavola, oltre ai grilli domestici (Acheta domesticus), la larva gialla della farina (Tenebrio molitor) e la Locusta migratoria.

La farina di carcassa di grillo, è scritto nel regolamento, potrà essere usata nei seguenti alimenti:

nel pane e nei panini multicereali, nei cracker e nei grissini, nelle barrette ai cereali, nelle premiscele secche per prodotti da forno, nei biscotti, nei prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita, nelle salse, nei prodotti trasformati a base di patate, nei piatti a base di leguminose e di verdure, nella pizza, nei prodotti a base di pasta, nel siero di latte in polvere, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre e nelle minestre concentrate o in polvere, negli snack a base di farina di granturco, nelle bevande tipo birra, nei prodotti a base di cioccolato, nella frutta a guscio e nei semi oleosi, negli snack diversi dalle patatine e nei preparati a base di carne, destinati alla popolazione in generale.

Il primo problema: il pericolo allergie

Al punto 8 della prefazione al regolamento, viene candidamente riportato che tale farina potrebbe creare allergie.

Viene infatti scritto: “Sulla base delle limitate prove pubblicate sulle allergie alimentari connesse agli insetti in generale, che collegavano in modo ambiguo il consumo di Acheta domesticus a una serie di episodi di anafilassi, e sulla base di prove che dimostrano che Acheta domesticus contiene una serie di proteine potenzialmente allergeniche, nel suo parere l’Autorità ha concluso che il consumo di questo nuovo alimento può provocare una sensibilizzazione alle proteine di Acheta domesticus. L’Autorità ha raccomandato di svolgere ulteriori ricerche sull’allergenicità di Acheta domesticus.”

E ancora al punto 9:

“Per dare seguito alla raccomandazione dell’Autorità la Commissione sta attualmente esaminando le modalità per svolgere le ricerche necessarie sull’allergenicità di Acheta domesticus. Fino a quando l’Autorità non avrà valutato i dati generati nell’ambito della ricerca e in considerazione del fatto che, ad oggi, non vi sono prove conclusive che colleghino direttamente il consumo di Acheta domesticus a casi di sensibilizzazione primaria e allergie, la Commissione ritiene che non sia opportuno includere nell’elenco dell’Unione dei nuovi alimenti autorizzati alcun requisito specifico in materia di etichettatura relativo alla possibilità che Acheta domesticus causi una sensibilizzazione primaria”

L’incongruenza…

Dopo aver letto il punto 9, è impossibile non notare che il punto 10 dice esattamente il contrario di quanto riportato al punto precedente:

Punto 10:

“Nel suo parere l’Autorità ha inoltre rilevato che il consumo di polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico) può provocare reazioni allergiche nelle persone allergiche ai crostacei, ai molluschi e agli acari della polvere. L’Autorità ha inoltre osservato che, se il substrato con cui vengono alimentati gli insetti contiene ulteriori allergeni, questi ultimi possono risultare presenti nel nuovo alimento. È pertanto opportuno che gli alimenti contenenti polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico) siano adeguatamente etichettati conformemente all’articolo 9 del regolamento (UE) 2015/2283.”

I reali pericoli per la salute umana

La polvere di grillo (e degli altri insetti) può provocare reazioni allergiche nei consumatori con allergie note ai crostacei e ai prodotti a base di crostacei, ai molluschi e ai prodotti a base di molluschi e agli acari della polvere.

E’ da evidenziare che gli insetti contengono CHITINA che non può essere digerita dal nostro intestino. Questo nessuno ce lo dice! Ma la chitina è un polisaccaride molto “appetitoso” per cancro, parassiti, funghi e quasi tutto ciò che causa malattie.

Le chitine inoltre contengono anche steroidi metamorfici, specialmente ecdisterone. Questo non è un cibo per mammiferi e quindi, per l’uomo.

Solo gli uccelli possono trattare in sicurezza il cibo costituito da insetti.

Il sistema digerente degli uccelli è completamente diverso da quello dell’uomo.

Esistono poi anche due categorie di insetti tossici: i fanerotossici, le cui tossine vengono attivate nel tratto gastrointestinale e la cui pericolosità per l’uomo è limitata a possibili danni provocati durante il passaggio dalla bocca all’esofago;

e i criptotossici, portatori di sostanze tossiche per l’uomo.

Tra questi vi sono ad esempio alcuni scarafaggi che contengono testosterone, e il cui consumo prolungato nel tempo può provocare, tra gli altri, problemi di fertilità e cancro al fegato.

BATTERI.
Come i pesci, anche gli insetti possono essere contaminati da alcuni patogeni come la salmonella, l’E. coli o il Campylobacter.

Gli insetti ospitano spesso PARASSITI e perciò PESTICIDI e ANTIPARASSITARI, vengono usati come acqua fresca.

Uno studio del 2019 (quindi, recente!) ha stabilito che il 30% degli insetti d’allevamento contengono parassiti dannosi per l’uomo. Lo studio completo descrive ogni parassita che è stato scoperto ed ha notato che sono particolarmente dannosi per l’intestino e i polmoni.

I parassiti sono stati rilevati in 244 (81,33%) su 300 (100%) allevamenti di insetti esaminati. In 206 (68,67%) dei casi, i parassiti individuati erano patogeni solo per gli insetti; in 106 (35,33%) casi, i parassiti erano potenzialmente parassiti per gli animali; e in 91 (30,33%) casi, i parassiti erano potenzialmente patogeni per l’uomo. “

Uno studio del 2017, pubblicato su Pubmed ha stabilito che la chitina presente negli alimenti a base di farine di insetti induce tempesta citochinica proinfiammatoria che può portare a fallimento funzionale multiorgano (asma, dermatite atopica ecc.) e, in condizione persistente, a morte (sclerosi multipla, lupus eritematoso sistemico (LES), cancro, ecc.).

L’elenco dei pericoli reali che non ci dicono

Allergie

Il quadro clinico dell’allergia alimentare può variare da sintomi lievi, come l’orticaria, a reazioni gravi tra cui l’anafilassi, “una grave reazione allergica che è a rapida insorgenza e può causare la morte”.

Rischi microbici

I dati riguardanti la microbiologia degli insetti e il loro potenziale di trasporto di agenti patogeni sono disponibili principalmente in studi che considerano gli insetti come parassiti piuttosto che come animali da reddito. In questi casi, gli insetti sono stati studiati per il loro potenziale di agire come vettori di agenti patogeni di origine alimentare in condizioni di allevamento.

I rischi microbici nell’alimentazione con farina di insetti sono:

Contaminazione da batteri patogeni: gli insetti possono essere contaminati da batteri come Salmonella, Campylobacter, Escherichia coli O157:H7 e Listeria monocytogenes, che possono causare malattie trasmesse da alimenti.
La contaminazione può avvenire durante la raccolta, la lavorazione, lo stoccaggio o il trasporto degli insetti. Per prevenire o ridurre il rischio, è necessario applicare buone pratiche igieniche, controllare le condizioni ambientali e termiche, e sottoporre gli insetti a trattamenti di decontaminazione adeguati.

Contaminazione da funghi e muffe: gli insetti possono essere contaminati da funghi e muffe che producono micotossine, sostanze tossiche per l’uomo e gli animali. Le micotossine possono accumularsi negli insetti se questi si nutrono di substrati contaminati o se vengono conservati in condizioni di umidità e temperatura favorevoli alla crescita fungina. Per prevenire o ridurre il rischio, è necessario selezionare substrati di qualità, evitare la conservazione sottovuoto della farina di insetti, e monitorare la presenza di micotossine negli insetti e nei loro prodotti.

Contaminazione da virus e parassiti: gli insetti possono essere contaminati da virus e parassiti che possono infettare l’uomo o gli animali. Alcuni esempi sono i virus dell’epatite A e E, i parassiti intestinali come i trematodi, i nematodi e i cestodi, e i protozoi come Giardia e Toxoplasma. La contaminazione può avvenire se gli insetti si nutrono di materiale fecale, di animali infetti o di piante ospiti di parassiti.

Rischi chimici

I rischi chimici sono una preoccupazione per il consumo di insetti. Le sostanze tossiche negli insetti possono derivare da diverse origini; possono essere il risultato di contaminazioni da fonti naturali o artificiali oppure possono essere prodotti dal loro stesso metabolismo.

I rischi chimici nell’alimentazione con farina di insetti possono includere:

Contaminazione da metalli pesanti: Gli insetti possono accumulare metalli pesanti se si nutrono di substrati contaminati. Questi metalli possono essere tossici per l’uomo se consumati in quantità eccessive.

Contaminazione da pesticidi: Se gli insetti vengono raccolti in aree agricole dove vengono utilizzati pesticidi, possono accumulare residui di questi composti chimici. Questi residui possono essere dannosi per la salute umana.

Contaminazione da micotossine: Come menzionato in precedenza, gli insetti possono essere contaminati da funghi che producono micotossine se si nutrono di substrati contaminati o se vengono conservati in condizioni favorevoli alla crescita fungina.

Per minimizzare questi rischi, è importante che gli insetti siano allevati in condizioni controllate, alimentati con substrati sicuri e sottoposti a processi di trasformazione adeguati.

Il problema, in questo caso, è proprio dove gli insetti vengono allevati.

In Italia esistono talmente pochi allevamenti di grilli, sicuramente controllati dalle ASL, la cui produzione tra qualche tempo non sarà sicuramente sufficiente per il fabbisogno nazionale.
Conseguentemente le ditte saranno obbligate a rifornirsi in Asia.

E da qui nascono tutti i problemi sopra descritti!
Il Divino Giulio (Andreotti) diceva: pensar male è peccato, ma quasi sempre ci si azzecca!

Attualmente le aziende alimentari italiane stanno acquistando parecchi prodotti alimentari dalla Cina, dove l’inquinamento è a livelli impensabili per noi italiani!
Tutti sicuramente ricorderanno il servizio di Striscia la Notizia relativo ai pomodori coltivati in Cina e irrigati con i liquami fognari delle città.
Quei pomodori li abbiamo mangiati e li mangiamo noi, magari all’interno di bottiglie con etichette di marchi prestigiosi!
Per le farine di insetti, il problema sarà sicuramente lo stesso.

Concretamente…

Sicuramente, non appena la norma pubblicata in gazzetta diventerà esecutiva, inizieranno le pubblicità sui media per tentare di convincere i cittadini che in fondo mangiando prodotti con farina di grillo si aiuta l’ambiente.
Sicuramente ci saranno tanti cittadini curiosi di provare, alimentando in questo modo il mercato.
Troveremo quindi tanti prodotti alimentari italiani con all’interno questo ingrediente. Tanti!
Al di la della “contaminazione” degli alimenti italiani conosciuti in tutto il mondo, come la pizza, ci sarà sicuramente un serio problema per la sicurezza dei consumatori.

Dal punto di vista operativo degli addetti ai controlli, per tutelare nell’immediato la salute dei cittadini, occorreranno controlli serrati delle etichette degli alimenti.
La farina di grillo (e degli altri insetti) dovrà essere evidenziata negli ingredienti in etichetta come un allergene e quindi dovranno essere fatte rispettare le norme relative all’indicazione delle sostanze allergeniche previste dagli artt. 2 e 3 del Decreto 6 Aprile 2023.
In particolare l’etichetta dei prodotti alimentari dovrà contenere nel campo visivo principale la denominazione del nuovo alimento, utilizzando le dizioni « Locusta migratoria congelata», « Locusta migratoria essiccata» o « Locusta migratoria in polvere», a seconda della forma utilizzata.
La stessa  etichetta dovrà indicare che tale ingrediente può provocare reazioni allergiche nei consumatori con allergie note ai crostacei e ai prodotti a base di crostacei, ai molluschi e ai prodotti a base di molluschi e agli acari della polvere. Tale indicazione dovrà essere collocata accanto all’elenco degli ingredienti e riportata secondo quanto previsto dall’art. 21, paragrafo 1, del regolamento (UE) 1169/2011.
I prodotti dovranno essere posti in vendita in comparti separati.
Relativamente alle larve di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore), se inserite in integratori, l’etichetta dovrà indicare, nel campo visivo principale, che il prodotto non può essere assunto da minori degli anni 18.

Per ultimo dovrà essere indicata la provenienza dei prodotto.
Si applicano le sanzioni previste dal decreto legislativo 15 dicembre 2017, n. 231.

Piero Nuciari

aggiornamento del 13/03/2024
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PER CHI VUOLE APPROFONDIRE L’ARGOMENTO

Nel video troverete l’intervista fatta da “Servizio Pubblico” di Fmnuovaradioweb.org  Martedì 12 Marzo 2024 alla Dottoressa Simona Lauri, Docente di arte bianca, tecnologa alimentare, giornalista, responsabile della testata giornalistica online Quotidie Magazine.
La Dott.ssa Lauri ha effettuato un imponente studio sulle problematiche delle farine di insetti, degli effetti sull’organismo umano anche in piccole dosi.
Se volete saperne di più, consiglio di guardare il video

 

 

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Decreto 6 Aprile 2023

Alcuni studi e articoli  internazionali sulla pericolosità di queste farine per la salute umana:

La rivoluzione degli insetti commestibili non è per chi soffre di allergie ai crostacei | Ufficio per la Scienza e la Società – McGill University

Nuovi alimenti: un profilo di rischio per il grillo domestico (Acheta domesticus) – – 2018 – EFSA Journal – Wiley Online Library

Effetti del consumo di insetti sulla salute umana: una revisione sistematica degli studi sull’uomo – PMC (nih.gov)

Valutazione dell’allergenicità del grillo commestibile Acheta domesticus in termini di trattamento termico e gastrointestinale e cross-reattività delle IgE con i gamberetti – ScienceDirect

Asma professionale dovuta alla polvere di grillo in un allevatore di grilli | Richiedi PDF (researchgate.net)

Nuovi alimenti: un profilo di rischio per il grillo domestico (Acheta domesticus) – PMC (nih.gov)

Allergia agli insetti (alimentari) e allergeni | Richiedi PDF (researchgate.net)

Non c’è solo cricket – Gennaio 2021 – JCU Australia

Reazione allergica a uno spuntino a base di insetti disponibile in commercio causata dalla tropomiosina del grillo domestico (Acheta domesticus) – Wangorsch – Molecular Nutrition & Food Research – Wiley Online Library

Allergia ai grilli: una recensione (bioone.org)

 

Approfondimento (1-05-2024)

La farina di insetti e il pericolo di allergie  dietro l’angolo 

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