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La farina di insetti e il pericolo dietro l’angolo – approfondimento

Faccio seguito al mio articolo https://www.pieronuciari.it/wp/mangiateli-voi-approfondimento-sulla-farina-di-grillo-della-dott-ssa-simona-lauri/ pubblicato esattamente a marzo 2023 in cui ponevo l’accento sulla entomofagia e sul consequenziale martellante marketing dei cibi “tutta salute” che salvano il pianeta.

L’entomofagia è abbastanza praticata in molti Paesi soprattutto in Asia, Africa, America Latina (1) dove gli insetti costituiscono una risorsa alimentare, ma non aveva ancora interessato il mercato europeo fino al 2022. Dall’approvazione come cibo di locuste (Locusta migratoria), tarme della farina (Tenebrio molitor) e grilli (Acheta Domesticus) è sorto il problema dell’accettabilità e/o rifiuto da parte del consumatore europeo.

Un recente studio italiano (2) ha evidenziato alcuni aspetti psicologici e di marketing relativi a come migliorare l’aspetto visivo e vincere la ritrosia (entomofobia) del consumatore ad acquistare e mangiare prodotti contenenti polvere, parti e/o insetti interi.

Per migliorare le vendite e vincere le ritrosie europee e italiane a questo ingrediente innovativo, gli autori propongono di adottare campagne di degustazione di cibi, in store promotion o attività similari, ammettendo che l’accettazione di questo cibo richiede tempo poiché implica un cambiamento culturale e sociale.

La mia domanda è:  Perché dobbiamo cambiare la nostra mentalità, storia, cultura per mangiare gli insetti?

La nostra Dieta Mediterranea è un Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità (3) ed ha “contribuito alla costruzione di un’identità” che è ormai andata ben oltre i confini territoriali o alimentari. È diventata un modello per affrontare concretamente i prossimi anni, rispondendo alle sfide che gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030 e la nuova strategia Farm to Fork Europea, per la riduzione degli impatti ambientali dell’agroalimentare, ci pongono di fronte.

In più è da più parti riconosciuta come un vero e proprio sistema per costruire un futuro davvero “informato”, che parte dal locale per agire su scala globale, avendo come caposaldo sempre l’educazione alimentare e le nuove generazioni.

Nel corso degli anni la rilevanza della Dieta Mediterranea è testimoniata anche dal sostegno che riceve non solo dall’UNESCO, ma anche dalla FAO e dall’OMS, poiché strumento per un’agricoltura sostenibile ed elemento irrinunciabile per una dieta alimentare che aiuti a prevenire le malattie cardio-cerebrovascolari.

In questo senso la Dieta Mediterranea è una “filosofia di vita che nasce dal passato e può traghettarci verso un futuro sano, sostenibile e inclusivo”.

E’ legata alla nostra identità, storia, cultura tradizioni, perché ora dobbiamo stravolgerla per mangiare gli insetti ed essere vittime di un cambiamento culturale imposto che alla maggior parte degli italiani non sta per niente bene in quanto non fa parte della nostre tradizioni?

Perché devo mangiare gli insetti? Perché …sono ricchi di proteine, acidi grassi, micronutrienti e salvano l’ambiente.

Siamo per caso malnutriti e/o abbiamo le stesse problematiche dei paesi che soffrono di malnutrizione?

Gli italiani e gli europei in generale hanno cibo in abbondanza (vedi malattie del benessere, obesità inclusa!) e di proteine ne mangiamo già troppe; una dieta varia, ricca di proteine vegetali, legumi, cereali, pseudo cereali, fibre, verdura, olio EVO, pesce e moderatamente di salumi, formaggi e carne è il vanto della nostra cultura, quindi… perché deve essere stravolta dalla psicologia di marketing aziendale, dalle tecniche di convincimento di massa (già conosciute e sperimentate), da qualche studio universitario di psicologia di marketing per farti acquistare ciò che non vuoi, dal business di qualche azienda, UE compresa?

Quello che irrita abbastanza è il martellamento del marketing televisivo (mi ricorda un certo periodo durato quasi tre anni!) dove tutti sono pronti a decantare solo il benessere e i lati positivi dell’entomofagia. Ecco, questa tipologia d’informazione è la peggiore perché non solo non è obiettiva, ma toglie l’attenzione da altri aspetti, quelli che non ti vogliono dire.

Ti raccontano che fanno benissimo, che salvi l’ambiente, che contribuisci a ridurre il rischio d’inquinamento, minor emissione di gas serra, CO2 e ammoniaca rispetto al bestiame normale come suini e bovini, che gli insetti d’allevamento si riproducono molto più velocemente del bestiame tradizionale, hanno un’efficienza di conversione del mangime più elevata e necessitano di molto meno spazio di riproduzione rispetto agli animali più grandi, hanno minori esigenze idriche. (4,5) … verissimo!  Ti fanno sentire paladino mondiale della green economy cosi non ti curi di altro, soprattutto del loro business. Poi bevi un caffè nelle capsule di plastica quelle non compostabili e non pensi più al riciclo, alla green economy e all’inquinamento ambientale; sempre di ambiente si tratta!

Va beh… torniamo a noi.

La polvere di grillo, composta da grilli interi macinati e arrostiti, può essere incorporata in molti prodotti alimentari con cambiamenti minimi o nulli nel gusto, rendendola un eccellente candidata per l’accettazione dell’entomofagia da parte di  una cultura ingenua.

Chi vuol mangiare gli insetti vivi, morti, crudi, cotti, interi, in polvere, alla griglia, nei panini, negli hamburger è liberissimo di farlo cosi come chi non li vuole mangiare resta in ugual misura liberissimo di farlo senza che questi ultimi siano vittime di tecniche di convincimento di massa, violenza psicologica e azione martellante.

In quest’articolo voglio informare le menti aperte sui rischi per la salute pubblica poi chiaramente…ognuno mangi ciò che vuole!

Più di 2000 specie d’insetti commestibili sono consumate in tutto il mondo, Europa esclusa, almeno fino al 2023.

Gli insetti maggiormente consumati appartengono agli ordini Coleotteri (31%), Lepidotteri (18%), Imenotteri (14%), Ortotteri (13%) ed Emitteri (10%) e possono essere mangiati a stadi differenti della loro vita: uova, larve, pupe o adulti.

Associati agli aspetti tanto pubblicizzati, occorre analizzare alcune innegabili problematiche o rischi sanitari correlati al loro consumo tenendo conto dell’intera catena, dall’allevamento al prodotto finale, comprendendo anche la tipologia di substrato utilizzato per la loro crescita (proteine animali, vegetali, rifiuti di cucina, letame umano e animale) di cui vi è già una buona bibliografia in proposito anche se ancora un pochino limitata(6,7,8,9,10,11)

  1. Rischio microbiologico da microrganismi patogeni, inclusi batteri, virus, funghi, protozoi e prioni (agente infettivo proteicoin grado di causare diverse patologie neurodegenerative).
  2. Sostanze chimiche (veleni, fattori anti nutrizionali, farmaci veterinari utilizzati nell’allevamento d’insetti, pesticidi o inquinanti organici presenti nell’ambiente o alimenti per insetti, metalli pesanti, ormoni, diossine e PCB ecc. (12,13)
  3. Eteri di difenile polibromurato, micotossine e tossine vegetali.
  4. Agenti allergenici (di questo aspetto ne parleremo in un prossimo approfondimento)

Gli insetti rappresentano il più grande gruppo di animali sulla terra in termini di biodiversità, con circa 5,5 milioni di specie diverse. Questa diversità si riflette in una gamma corrispondente di virus infettanti (14,15) che non solo influenzano (positivamente o negativamente) le popolazioni di entomi, ma hanno un impatto sulla salute umana.

Il numero di virus rilevati negli insetti commestibili è elevato, con più di 70 specie elencate e 36 in grado di causare malattie e mortalità.

I virus sono più o meno specie-specifici e potrebbero infettare gli insetti commestibili in diverse fasi della vita. Solo i virus specifici degli insetti potrebbero costituire motivo di preoccupazione nei sistemi di allevamento di massa poiché si replicano attivamente e persistono sulle specie bersaglio. L’infezione virale potrebbe avere diverse conseguenze sui sistemi di allevamento di massa, che vanno dall’infezione asintomatica all’intero collasso della colonia.

Si distinguono pertanto ; (i) virus del microbiota; (ii) virus patogeni per gli insetti stessi; (iii) virus patogeni per i vertebrati, sia animali che umani.

 I virus fanno parte del normale microbiota di un insetto, cioè il suo viroma, e quindi sono intrinsecamente associati al metabolismo, al comportamento e alla sopravvivenza degli insetti. Seppur in situazioni di stress, il viroma potrebbe diventare patogeno per l’insetto.

In alcuni casi, tuttavia, gli insetti sono vettori replicativi di virus (arbovirus) che infettano i vertebrati uomo compreso. (16,5) e di malattie (17), non solo ma i virus sono sempre più considerati una importante causa di tossinfezioni alimentari, (18,19) generando nel  2009 nella UE, oltre 1 000 focolai e colpendo più di 8 700 cittadini (20).

L’attuale analisi del rischio evidenza delle criticità microbiologiche importantissime legate soprattutto al sistema di produzione, alla lavorazione (21), somministrazione (22) e cottura (15), considerando gli insetti commestibili (vermi della farina Tenebrio molitor), i grilli domestici Acheta domesticus, gli scarafaggi (Blattodea) e le locuste migratrici Locusta migrans, un serbatoio sottovalutato di parassiti (Cryptosporidium spp , Isospora spp , Balantidium spp , Entamoeba spp, cisticercoidi, Physaloptera spp,) sia per l’uomo sia per gli animali, oltre ad essere il più importante vettore parassitario per gli animali insettivori domestici. (23)

L’ospite s’infetta ingerendo ovociti, larve ecc., e l’infezione si può presentare con sintomi gastrointestinali, teniasi, ecc.

Anche se il trattamento termico di cottura, elimina le Enterobacteriaceae (E. coli. L. monocitogenes.) (24) e S. aureus, non garantisce la salubrità delle larve di T. molitor e Acheta domesticus a uso alimentare. (25,26)

Sono pertanto presenti significative lacune, come annesso dalla stessa EFSA, (27,28) nei dati concernenti la salute degli animali e la sicurezza alimentare evidenziando tra i potenziali rischi la presenza di:

1) Batteri aerobici e parassiti. Gli insetti essiccati contenevano patogeni di origine alimentare e presentavano una conta batterica totale che superava i limiti massimi rispetto a quella nei cotti e fritti (36).

2) Presenza di endospore batteriche dopo il trattamento termico (29,30,31), funghi e muffe produttrici di micotossine nei grilli allevati

3) Accumulo di cadmio e altri metalli pesanti non completamente valutati (cromo, alluminio e arsenico) (32)

4) Pericoli chimici, prodotti durante la lavorazione (ammine aromatiche eterocicliche, acrilammide), sostanze pericolose come i glicosidi cianogeni (9,10,33) o la presenza di funghi del genere Eurotium che producono echinulina e neoechinulina, che si ritiene siano tossiche per gli animali (34)

I grilli sono un ambiente adatto per la ricrescita batterica in base ai valori di pH e attività dell’acqua (aw) (31,26) pertanto, trattamenti termici leggeri, come la scottatura (cioè per 1 minuto), riducono la conta microbica, ma non impediscono il rapido deterioramento del cibo- insetto quando conservato a temperatura ambiente. Come ogni prodotto alimentare si altera in conseguenza delle condizioni di conservazione, contaminazione endogena, elevati valori di aw, pH e ambiente ricco di sostanze nutritive (24)

L’incidenza globale delle malattie trasmesse dagli insetti è rilevante considerando la popolazione a rischio e il numero dei casi segnalati, ma la percentuale di morte è intorno allo 0,2% rispetto al 15% per la tubercolosi e allo 0,3% per la malattia simile influenza (35).

Anche se il rischio, attualmente, di trasmissione di virus di origine alimentare all’uomo attraverso insetti commestibili allevati (T. molitorA. diaperino e G. sigillatus) è medio – basso, non è assolutamente escluso che i virus di origine alimentare possano essere introdotti attraverso il substrato di allevamento o la manipolazione da parte dell’operatore e trasferiti oltre la produzione primaria, data la simbiosi virus insetto.

Come abbiamo visto, però, non parliamo solo di virus ma di tutta una serie di “hazard analysis” di cui non si può non tenerne conto. Sicuri che si possa ancora parlare di sicurezza microbiologica assoluta o forse vale la pena un maggior approfondimento e informazione, data l’importante bibliografia internazionale scientifica presente, di cui solo una piccola parte è allegata?

 

BIBLIOGRAFIA

  1. https://www.semanticscholar.org/paper/Entomophagy-in-different-food-cultures-%7C-em-Mac%C3%AAdo-Veloso/378c87df2179f435ee8d239fce655ac382ef41c7
  2. https://aliainsectfarm.it/accettabilita-degli-insetti-edibili-in-italia-studio/
  3. https://www.unesco.it/it/patrimoni-unesco/patrimonio-immateriale/dieta-mediterranea/
  4. https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2772566921000033
  5. https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0956713512000874
  6. https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.2903/j.efsa.2015.4257
  7. https://ift.onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/1541-4337.12385
  8. https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/j.1863-2378.2008.01222.x
  9. M. Baldoni, (2019 – 20), Insetti commestibili; gli alimenti per un futuro sostenibile, Univ. Politecnica delle Marche, corso di laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari.
  10. https://www.mdpi.com/1999-4915/11/4/376

11 https://www.ars.usda.gov/research/publications/publication/?seqNo115=267806

  1. https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2352364616300013
  1. https://journals.sagepub.com/doi/full/10.2993/0278-0771-29.1.64
  1. https://www.mdpi.com/1999-4915/13/11/2280#B35-viruses-13-02280
  2. https://www.wageningenacademic.com/doi/abs/10.3920/JIFF2014.0022
  3. https://link.springer.com/article/10.1186/s13071-018-2643-9
  4. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8945209/
  5. https://www.efsa.europa.eu/it/news/efsa-provides-date-information-food-borne-viruses
  6. OMS/FAO: Viruses in food: scientific advice to support risk management, MRA Series 13 (OMS/FAO – Virus negli alimenti: consulenza scientifica a sostegno della gestione dei rischi, MRA, serie 13)

20 https://www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/pub/2090

  1. https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0956713519301021
  2. https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0168160516305931
  3. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6613697/

24.https://www.researchgate.net/publication/239849938_Microbiological_aspects_of_processing_and_storage_of_edible_insects

  1. https://www.wageningenacademic.com/doi/abs/10.3920/JIFF2018.0021

26 https://www.mdpi.com/2304-8158/11/8/1073

27 https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.2903/j.efsa.2018.e16082

  1. https://www.semanticscholar.org/paper/Novel-foods%3A-a-risk-profile-for-the-house-cricket-Fernandez-Cassi-Supeanu/2988c2a33cbe5f3d38b1a566cd9de3f7a46468eb

29 https://www.nature.com/articles/s43016-020-0120-z

30.https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1466856411001202

31 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27863329/

32 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12651183/

  1. https://ift.onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/1541-4337.12385

34 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/2781591/

35 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7442135/

36 https://www.allevamentoinsetticommestibili.it/2021/10/26/valutazione-dei-rischi/

 

 

 

 

 

 

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