Le novità del Decreto Balduzzi sul commercio
Come tutti sapranno, dopo aver seguito per giorni sui media la telenovela del Ministro Balduzzi che aveva proposto riforme epocali per la sanità, per i tabacchi, il gioco d’azzardo, etc. per poi rimangiarsi tutto nel giro di pochi giorni, dando a tutti la netta impressione di contare ben poco, il Ministero della Salute ha recentemente emanato il decreto legge 13 settembre 2012 n. 158, avente come oggetto “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un piu’ alto livello di tutela della salute”, con il quale vengono previsti interventi per ottimizzare la sanità e contrastare la ludopatia e la vendita di tabacchi ai minori.Per quello che riguarda i controlli commerciali, sono da segnalare gli articoli 7 e 8 che riguardano la vendita di prodotti del tabacco, le misure di prevenzione per contrastare la ludopatia e le norme in materia di sicurezza alimentare e di bevande.
L’articolo 7 vieta la vendita di prodotti del tabacco ai minorenni. Dal primo Gennaio 2013 i tabaccai dovranno chiedere il documento d’identità ai giovani clienti a meno che la maggiore età dell’acquirente non sia manifesta.
Per il tabaccaio inadempiente, è prevista una sanzione da 250 a 1000 euro, nel caso di recidiva la sanzione sale da 500 a 2000 euro, fino alla sospensione, per tre mesi, della licenza.
Nel decreto viene inoltre stabilito che – a far data dal primo Gennaio 2013 – i distributori automatici per la vendita di prodotti del tabacco dovranno essere dotati di un sistema automatico di rilevamento dell’età dell’acquirente.
Sempre all’articolo 7 vengono previste misure di contrasto alla ludopatia.
Come tutti sapranno, il gioco d’azzardo è divenuto nel nostro Paese una vera e propria piaga sociale, che sta distruggendo migliaia di famiglie.
Si calcola che gli italiani affetti dalla febbre del gioco siano circa un milione.
Nonostante che nella Costituzione ci sia scritto che lo Stato tutela la famiglia, i nostri governanti, privi di idee capaci di garantire entrate pulite, hanno incentivato questo vizio, incuranti dei danni sociali che questo avrebbe creato nella società.
Ogni anno vengono incassati in questo modo circa 80 miliardi di euro dei quali solo il 10% vengono introitati dalle casse statali, mentre il rimanente viene spartito dalle agenzie concessionarie dei Monopoli di Stato, alcune delle quali hanno sede addirittura in paradisi fiscali.
Le norme introdotte dal Ministro Balduzzi sono a dir poco deludenti, visto che all’inizio, come si ricorderà, era stato previsto il divieto di detenzione delle new slot in locali distanti meno di 500 metri da scuole e zone sensibili, poi il limite è sceso a 200 metri, per sparire definitivamente sostituito da un’ipotetico intervento di ” progressiva ricollocazione dei punti della rete fisica di raccolta del gioco praticato [omissis], …che risultano territorialmente prossimi a istituti scolastici primari e secondari, strutture sanitarie ed ospedaliere, luoghi di culto”.
In pratica, conoscendo come funziona il sistema Italia, è stato alzato un grande polverone per salvare la faccia ai nostri Governanti, ma per coloro che detengono già locali di gioco, non avverrà sicuramente nessun cambiamento!
Per i nuovi locali, invece, il discorso (si spera!) sarà diverso, perché la loro collocazione dai luoghi sensibili dipenderà dall’esito dei cinquemila controlli previsti dal comma 9, dell’articolo 7, che verranno effettuati da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza.
Non sono comunque previste distanze certe per cui, anche in questo caso, la norma rimarrà sicuramente inattuata.
Altri contenuti risibili riguardano gli spot relativi ai giochi d’azzardo che vengono consentiti seppure con restrizioni.
È previsto infatti il divieto su tutti i media (giornali, riviste, tv, radio, teatro, cinema e internet) di pubblicità che inducono al gioco con vincita in denaro a meno che: non siano ben presenti formule di avvertimento sul rischio di dipendenza e contenenti le note informative sulle probabilità di vincita, lo spot non esalti troppo la pratica del gioco o vi siano presenti minori.
Per come è redetto il testo, il divieto risulta essere inutile, visto che anche prima dell’entrata in vigore del decreto, tutte le pubblicità riportavano la dicitura, verbale o per iscritto, di “giocare con moderazione”.
Anche il divieto di messaggi pubblicitari concernenti il gioco con vincite in denaro nel corso di trasmissioni televisive o radiofoniche e di rappresentazioni teatrali o cinematografiche, rivolte prevalentemente ai giovani, risulta aggirabile proprio per la dicitura “…rivolte prevalentemente ai giovani” inserita dal legislatore.
In pratica rimangono fuori solo i cartoni animati e poco altro!
Altro intervento inutile riguarda l’obbligo di apporre formule di avvertimento sulle schedine da gioco relativamente alle probabilità di vincita.
A carico di coloro che violano queste norme, il Decreto prevede una sanzione da 100.000 euro fino a 500.000 euro nei confronti del committente del proprietario del mezzo con cui lo spot è diffuso. L’inosservanza sulle misure attinenti le formule di avvertimento sono punite con una sanzione da 50.000 euro nei confronti del concessionario.
E’ da evidenziare che queste disposizioni entreranno comunque in vigore dal primo gennaio 2013.
Relativamente ai contenuti dell’articolo 8, avente come oggetto: “Norme in materia di sicurezza alimentare e di bevande”, è da evidenziare la parte riguardante i nuovi obblighi imposti a chi vende pesce e cefalopodi freschi, prodotti di acqua dolce, sfusi o preimballati.
I soggetti interessati, infatti, dovranno apporre in modo visibile un cartello con indicate le informazioni relative alle corrette condizioni di impiego.
L’eventuale violazione delle prescrizioni è punita con una sanzione da 600 a 3.500 euro.
Altre prescrizioni sono previste a carico di coloro che immettono sul mercato latte crudo o crema cruda destinati all’alimentazione umana, i quali dovranno riportare sulla confezione del prodotto o in etichetta le informazioni indicate con decreto del ministro della Salute.
In caso di vendita diretta di latte crudo, l’operatore dovrà esporre un cartello in cui si informa che il latte deve essere consumato dopo bollitura.
Coloro che producono gelati utilizzando latte crudo dovranno sottoporlo a trattamento termico.
Viene vietata la somministrazione di latte e crema cruda nella ristorazione collettiva e nelle mense.
Le sanzioni, per chi non rispetta le disposizioni, vanno dai 5.000 a euro 50.000 euro.
Le bevande analcoliche dovranno essere commercializzate con un contenuto di succo naturale non inferiore al 20 per cento.
Anche questa seconda parte di contenuti analizzati risulta di fatto superflua, visto che già esistono normative che prevedono gli obblighi sopra descritti.
Relativamente alle indicazioni sull’obbligo di bollitura del latte crudo, queste erano già state previste da un’Ordinanza del Ministero della Salute del 10 Dicembre 2008; l’unica novità risulta essere il divieto di somministrazione di latte e crema cruda nella ristorazione collettiva e nelle mense, evento peraltro alquanto remoto.
Riguardo all’obbligo di vendita di bevande analcoliche con un contenuto di frutta non inferiore al 20 %, è da dire che è stato invece fatto un piccolissimo passo in avanti, visto che la legge in vigore prevedeva per le bibite la presenza di un minimo del 12% di succo di frutta.
Il Decreto Balduzzi non è comunque tutto da buttare, visto che contiene idee buone (anche se difficilmente attuabili) come la riforma delle cure primarie prevista nell’articolo 1 (aggregazione di medici pediatri, etc. al fine di garantire un servizio continuo al cittadino), il tariffario unico, la tracciabilità dei pagamenti, le sperimentazioni cliniche, i farmaci opeopatici, etc.
L’impressione che si ha leggendo il Decreto è che appare una legge monca, dove le buone intenzioni iniziali del Ministro che lo ha redatto, si sono scontrate, strada facendo, con gli interessi dei politici e delle corporazoni, che hanno causato i tagli e gli aggiustamenti che tutti sappiamo.
A seguito di questi interventi, la norma è stata letteralmente svuotata di contenuti importanti che avrebbero sicuramente fatto comodo ai cittadini, specie in questo momento di crisi economica che il Paese sta vivendo.
Chi ha come me la passione (e la pazienza) di leggere tutti i testi delle leggi “sfornate” dal Governo Monti, avrà sicuramente notato che, nonostante i buoni propositi sventolati a destra e a manca dal Capo del Governo, gli interessi dei cittadini sono passati in secondo piano e tutte le norme vengono redatte a favore di banche, società, corporazioni. E’ come se esistessero due Italie, quella del mondo reale (la nostra) e quella dei poteri forti (che attualmente sta andando per la maggiore!).
E’ come se tutti noi fossimo stati espropriati della nostra vita, della nostra terra, del nostro futuro, della possibilità di decidere della nostra vita!
A Napoli dicono: “Ha da passà ‘a nuttata!”
…Speriamo che l’alba arrivi presto!
Piero Nuciari
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