Olio di oliva: è entrato in vigore l’obbligo di indicare la provenienza delle materie prime
Il 1° Luglio 2009 è entrato in vigore su tutto il territorio della UE il nuovo regolamento della Commissione Europea n. 182 del 6 marzo scorso, che disciplina la commercializzazione e l’etichettatura obbligatoria dell’olio d’oliva.
Il regolamento segna una grande vittoria del Governo Italiano che per anni si era battuto per poter inserire sull’etichetta dell’olio di oliva, le indicazioni relative alla provenienza della materia prima.
Come si ricorderà l’obbligo dell’indicazione della provenienza dell’olio di oliva era stato inizialmente previsto con il D.Lgs. 114/2004.
Questa legge, tra le altre cose, prevedeva l’obbligo di indicare in etichetta il paese di origine degli alimenti tra i quali era compreso l’olio di oliva.
All’epoca la UE scambiò il tentativo italiano di tutela dei consumatori come una sorta di protezionismo, attivando una procedura di infrazione che costrinse il nostro Paese a “congelare” l’iniziativa.
Successivamente, il 18 Ottobre 2007, il ministero delle Politiche Agricole emanò il Decreto 9 Ottobre 2007, che prevedeva l’obbligo di indicare nell’etichettatura dell’olio vergine ed extravergine di oliva la provenienza delle olive impiegate e l’ubicazione del frantoio.
La norma emanata, che sarebbe dovuta entrare in vigore nella seconda metà di Gennaio 2008, nel tutelare i cittadini si era ispirata ad un principio che è stato tradotto nella posizione di garanzia del consumatore, considerato il soggetto debole perchè nella condizione di non poter controllare la regolarità dell’alimento che intende acquistare.
Il principio cardine del suddetto provvedimento, riguardava l’obbligo, per i produttori, di riportare nell’etichetta l’indicazione della zona geografica di coltivazione delle olive nonché il nome dello Stato membro o il Paese terzo in cui la coltivazione era stata effettuata.
La norma del 2007 stabiliva che nel caso in cui le olive utilizzate non provenissero da un unico stato membro, l’etichetta avrebbe dovuto riportare l’elenco di tutti gli Stati o Paesi terzi nei quali le olive erano state coltivate, in ordine decrescente per quantità utilizzate.
Il nuovo Regolamento Europeo, entrato in vigore il 1° Luglio 2009, risulta essere molto simile alla norma italiana; infatti prevede la dichiarazione in etichetta della provenienza delle olive impiegate per la produzione dell’olio, al fine di evitare che miscugli di prodotti extracomunitari vengano spacciati come “Made in Italy”.
L’etichetta dell’olio di oliva, quindi, dal 1° Luglio dovrà riportare una delle seguenti diciture:
– “ottenuto da olive italiane”;
– “ottenuto da olive coltivate in Italia”;
– “100 per cento da olive italiane”;
– “provenienza comunitaria” (per i miscugli)
– “provenienza extracomunitaria” (per i miscugli)
Termina quindi il braccio di ferro che ha visto contrapposti per anni due formidabili contendenti: lo Stato italiano e l’Europa.
A conti fatti la vicenda ha visto vincitore principalmente il buon senso e chi ha portato avanti la battaglia per tutelare la qualità dei propri prodotti, nell’interesse dei consumatori.
Piero Nuciari
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