Quando la Legge NON è uguale per tutti: il condono delle violazioni amministrative in tema di affissioni abusive effettuate dai politici
Come tutti sapranno il “Decreto milleproroghe”, che ha apportato diverse modifiche nei campi dell’editoria, pubblica amministrazione, dichiarazioni dei redditi, ici, autostrade, taxi, carceri, scuola, sicurezza sul lavoro, pensioni, privacy, etc., è stato convertito nella Legge n. 14/2009.
Tra i tanti temi trattati, di sicuro interesse per il Paese, uno è letteralmente passato in sordina: il condono delle violazioni amministrative in tema di affissioni abusive perpetrate dai politici nelle campagne elettorali dal 2005 ad oggi.
Dall’entrata in vigore della legge 14/2009, i nostri politici non saranno più tenuti a pagare le sanzioni per i manifesti elettorali abusivamente affissi lungo la pubblica via, come i normali cittadini, ma dovranno pagare solo la sanzione di mille euro per ogni provincia “tappezzata” e per ogni anno dal 2005 sino ad oggi.
In pratica, detto in parole povere, “rimarranno impuniti” per legge, visto che la norma sarà difficilmente applicabile, considerato che non prevede accordi tra i vari comuni o tra le varie polizia municipali e provinciali, sui criteri di accertamento, né su chi sarà incaricato di accertare le violazioni o incamerare i proventi sanzionatori.
E’ triste dirlo, ma “fatta la Legge, trovato l’inganno”!
L’emendamento del “condono” per le affissioni abusive dei partiti, ha avuto una storia particolare che vale la pena raccontare.
L’ideatore è stato il senatore ex An, ora Pdl, Domenico Benedetti Valentini, che ha preparato il condono quadriennale al milleproroghe e ha trovato tre compagni di partito (due ex An, uno ex Forza Italia, Andrea Pastore) per farlo controfirmare. In più la proposta porta anche la sigla di un senatore Pd, Mauro Maria Marino, già funzionario della Regione Piemonte.
Da quello che si legge nei vari siti/blog in Internet, l’emendamento è stato presentato in commissione, naturalmente di notte. Votato alla mezzanotte fra il 4 e il 5 febbraio scorso, nella commissione affari costituzionali del Senato, con il parere favorevole del relatore, Lucio Malan e quello contrario del Governo.
E’ stato votato da tutti e poi inserito nel maxi emendamento su cui, come si ricorderà, è stata chiesta la fiducia. E’ da evidenziare che in diversi comuni italiani, il mancato introito di questi proventi sanzionatori causerà, secondo il servizio bilancio della Camera, seri problemi al patto di stabilità dal 2010 in poi, viste le consistenti somme che saranno “condonate”.
Per chi, come il sottoscritto, crede ancora che la Legge sia uguale per tutti, dà alquanto fastidio che ancora una volta la “casta” si sia confezionata una norma a proprio uso e consumo, per tutelare gli astronomici stipendi percepiti dai politici e le casse dei partiti, a spese della collettività, delle nostre città d’arte e dei cittadini che dovranno comunque pagare di tasca propria la pulizia delle vie, costantemente imbrattate da manifesti colorati con sopra le “solite facce”.
Le stesse facce che spesso, nei comizi, inneggiano alla moralità.
Piero Nuciari
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