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Scadenza delle uova. Cambia la legge.

Ufficialmente è per ridurre gli sprechi alimentari, nella realtà il vero motivo lo conoscono solo i politici europei  che hanno proposto e ottenuto questa modifica normativa. Un tempo l’Europa tutelava i consumatori ma da qualche anno a questa parte vengono fatte tante scelte che definire incomprensibili è poco.
Sto parlando delle farine di insetti e di tanti altri nuovo prodotti alimentari definiti dagli studi scientifici pubblicati su Pubmed come pericolosi per l’organismo umano.
Questa volta è toccato alle uova.

Con le modifiche apportate di recente dal Reg. UE delegato 2022/2258 (*), le uova fresche (categoria A) potranno  ora essere acquistate fino al 28esimo giorno dalla deposizione/raccolta, estendendo questo limite temporale di una settimana rispetto a prima. Prima di questa modifica, anche se la scadenza delle uova era di 28 giorni, il 21esimo giorno venivano ritirate dal mercato per motivi di sicurezza, come previsto dall’allegato III, sezione X, capitolo I, del regolamento (CE) n. 853/2004.
Ora non più.
Che cosa cambia rispetto a prima? Se fino a oggi potevano essere vendute confezioni di uova sino al 21esimo giorno dalla deposizione, lasciando al cliente una settimana per la loro preparazione da fresche, ora queste possono essere commercializzate sino al 28esimo giorno.
Questo vuol dire che il cliente avrà un solo giorno di tempo per consumarle.

Quando si parla di uova scadute la prima distinzione da fare riguarda il consumo di tale alimento cotto oppure crudo. In quest’ultimo caso i rischi per la  salute sarebbero decisamente più immediati e considerevoli. La cottura di qualunque tipo di cibo infatti permette di a questo di conservare per un tempo maggiore la sua possibilità di essere commestibile.

Consumare uova scadute, specialmente se crude e in modo periodico, può portare a danni alla salute assolutamente seri come l’ammalarsi di salmonella. In questo caso i sintomi che si possono accusare sono febbre, vomito, nausea, diarrea, disidratazione e mal di testa prolungato.
I sintomi possono manifestarsi poche ore dopo il consumo dell’uovo contaminato e possono durare da 4 a 7 giorni. In alcuni casi, possono verificarsi complicazioni gravi come disidratazione e shock settico.
Se da un lato questa scelta politica è stata ufficialmente presa per evitare gli sprechi,  dall’altra, nonostante che la salmonella sia un problema serio, la salute dei consumatori è passata in secondo piano.

Piero Nuciari

(*) Regolamento delegato (UE2022/2258 della Commissione del 9 settembre 2022 che modifica e rettifica l’allegato III del regolamento (CE) n. 853/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai requisiti specifici in materia di igiene per gli alimenti di origine animale per quanto riguarda i prodotti della pesca, le uova e determinati prodotti altamente raffinati, e che modifica il regolamento delegato (UE) 2019/624 della Commissione per quanto riguarda determinati molluschi bivalvi.

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