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Supermercati: esposizione di astici vivi sul ghiaccio

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Girando nei supermercati durante le festività natalizie non è difficile imbattersi in astici vivi tenuti sopra il ghiaccio, in un ambiente sicuramente innaturale per queste bestiole, con il solo scopo di incrementare le vendite dei commercianti senza scrupoli.Questa barbarie, perpetrata a carico di poveri esseri condannati ad una lenta agonia, denota la carenza dei controlli del servizio veterinario e degli operatori della Polizia Municipale.Il fatto che a soffrire non sia un cane o un gatto ma  un  animale destinato all’alimentazione,  non giustifica comunque alcuna forma di maltrattamento.

In Italia l’unica normativa in vigore che disciplina la materia è il  Decreto Legislativo 30.12.92 n. 531 che però (purtroppo) non può essere applicato alla vendita al dettaglio,  ma solamente a quella all’ingrosso.
Questa normativa all’articolo 4 prescrive: “I prodotti della pesca destinati ad essere immessi vivi sul mercato devono essere costantemente nelle condizioni più idonee alla sopravvivenza”. .

Per chi non rispetta questa norma,  le sanzioni sono previste dall’articolo 15 “Salvo che il fatto costituisca reato, chi viola le disposizioni di cui agli articoli 3, 4, 5 e 6 è punito con la sanzione
amministrativa, consistente nel pagamento di una somma da lire dieci milioni a lire sessanta milioni”.

Anche se la  norma è nata per tutelare i consumatori e non gli animali, si può facilmente dedurre che:
1)        Pesci e crostacei vivi non debbono essere lasciati  in vasche senza l’ossigenatore ed a temperature non conformi alle esigenze fisiologiche della specie;

2)         Non devono essere tenuti  per nessun motivo fuori dall’acqua, anche se posti sopra il ghiaccio e/o impianto refrigerativo;

3)         Non si deve porre l’ittiofauna marina in acqua dolce e viceversa.

Quanto sopra, come dicevo, non può essere applicato per la vendita al minuto, ma solo per le navi da pesca e per i centri di lavorazione, di stoccaggio e di ingrosso delle materie prime.

Nota
La normativa è consultabile a questo link (
http://www.uniprom.it/_cd2/no.htm).

A meno che in ambito comunale esista un regolamento di tutela degli animali (come per il comune di Roma che nel Giugno 2007 sanzionò con 300 euro un supermercato, in zona Villaggio Olimpico, per aver esposto sul bancone degli astici vivi sul ghiaccio) non è possibile perseguire con sanzioni amministrative l’esercente che detiene astici vivi – pronti per la vendita – in questo modo barbaro.Siamo di fronte, purtroppo, ad un vuoto normativo.Ad avviso di chi scrive, nell’ipotesi in cui la materia non sia regolamentata neanche in ambito locale,  l’unica possibilità di perseguire questo comportamento disumano è quella di applicare l’art. 727 CP.

L’articolo 727 del Codice Penale, infatti, punisce la detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze.

Il cittadino che volesse intervenire per porre fine alle sofferenze di queste ed altre bestiole, potrebbe quindi procedere in due modi:
1) richiedere l’intervento di  una qualsiasi Forza di Polizia, oppure
2) presentare un esposto alla Procura della Repubblica della sua città

                                                                                                       Piero Nuciari

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